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Torino: scandalo Grinzane, 8 anni in appello a Soria

17 marzo 2015 | 14.54
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Pena ridotta all'ex patron del premio letterario a processo per l'uso improprio di fondi pubblici e i maltrattamenti su due dipendenti. Lo psichiatra Meluzzi pronto ad accoglierlo per svolgere del volontariato. Condannato anche il fratello Angelo, ex dirigente della Regione Piemonte

Giuliano Soria (a sinistra) con il suo avvocato (Infophoto) - INFOPHOTO
Giuliano Soria (a sinistra) con il suo avvocato (Infophoto) - INFOPHOTO

Ridotta a 8 anni e 3 mesi in appello la condanna per Giuliano Soria, ex patron del premio Grinzane Cavour, a processo per l'uso improprio di fondi pubblici e i maltrattamenti su due dipendenti. Lo ha deciso oggi la corte d'appello di Torino presieduta dal giudice Elisidoro Rizzo.

Soria, a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche, è stato assolto per alcuni episodi mentre altri erano prescritti. In primo grado Soria era stato condannato a 14 anni e mezzo di carcere. La corte d'appello ha anche condannato il fratello Angelo, ex dirigente della Regione Piemonte, a 4 anni 3 mesi e 15 giorni di reclusione e l'ex cuoco della scuola di cucina Icif, Bruno Libralon a un anno e 7 mesi con la condizionale. Confermata l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per i due fratelli.

Lo psichiatra Alessandro Meluzzi intanto ha dato la propria disponibilità a ospitare Soria nella onlus 'Madre dell'Accoglienza' dove potrebbe svolgere del volontariato. Lo psichiatra ha comunicato la disponibilità della sua comunità in una lettera inviata ai legali di Soria e presentata oggi in aula. La struttura si trova ad Albugnano, nell'astigiano, e ospita giovani pazienti psichiatrici. L'ex patron del Grinzane ha anche consegnato un assegno di diecimila euro come indennizzo per i maltrattamenti al suo ex domestico che lo aveva denunciato per violenza sessuale e maltrattamenti, rappresentato in aula dall'avvocato Gianluca Vitale.

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