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Professione farmacista ospedaliero, 'Camici in giallo' su Doctor's Life

13 febbraio 2014 | 15.45
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Professione farmacista ospedaliero, 'Camici in giallo' su Doctor's Life

Milano, 13 feb. (Adnkronos Salute) - Tra i suoi 'antenati' c'è anche Agatha Christie, la regina del giallo. Il farmacista ospedaliero è l'amministratore del bene farmaco in corsia, centrale degli acquisti e fulcro del risparmio. Ma sempre più spesso entra anche in reparto, dove affianca il medico al letto del malato. Una professione da valorizzare per un Servizio sanitario nazionale più sostenibile in tempi di crisi. Ad accendere i riflettori su chi è e cosa fa il farmacista ospedaliero in Italia è il documentario 'Camici in giallo' in onda su Doctor's Life, il canale 440 di Sky dedicato alla formazione e all'informazione medica, edito dall'Adnkronos Salute.

In Italia ci sono circa 800 farmacie ospedaliere e quasi 3.000 iscritti alla Sifo, la società scientifica che rappresenta i professionisti del farmaco in forze nelle aziende ospedaliere, oppure nelle Asl dove vigilano sul territorio con un'attività ispettiva, istruttoria e amministrativa. Un mestiere che passa da una formazione lunga: prima la laurea, poi 4 anni di specializzazione obbligatoria. Lezioni teoriche e tirocinio gratuito per prepararsi a una vita di responsabilità. Oltre a dispensare i prodotti in distribuzione diretta, il farmacista ospedaliero disegna e confeziona preparazioni personalizzate: dalle chemio anticancro, alle dosi corrette a misura di bambino. Un'altra funzione chiave è quella 'manageriale'. Il farmacista ospedaliero amministra di fatto budget annuali che, nelle grandi strutture, sono nell'ordine dei 100 milioni di euro.

Ma se il primo 'gol' da centrare è l'appropriatezza nella compilazione e gestione del prontuario terapeutico ospedaliero, sono molte le sfide che questi 'camici in giallo' eredi della Christie sono chiamati a vincere: per esempio abbattere il rischio di errori nella somministrazione delle cure, anche grazie al supporto delle nuove tecnologie. Una professione sempre più hi-tech, che guarda al futuro e rivendica i suoi spazi anche in corsia. Sul modello anglosassone del 'farmacista clinico', infatti, il moderno farmacista ospedaliero esce dalla farmacia per entrare in reparti e dipartimenti. Offre consulenza ai camici bianchi sugli aspetti più tecnici del farmaco, e da preparatore e distributore del medicinale diventa regista e sceneggiatore della terapia. Questi farmacisti speciali, che un tempo operavano 'dietro le quinte', oggi chiedono alle Istituzioni formazione ad hoc, attenzione e risorse: investire sul farmacista clinico, assicurano, paga 10 volte tanto in termini di risparmio.

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