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Prof uccisa, l'ex allievo e l'amico confessano e si accusano a vicenda /Video

20 febbraio 2016 | 10.06
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Il bosco in cui è stato ritrovato il cadavere di Gloria Rosboch (Fotogramma)
Il bosco in cui è stato ritrovato il cadavere di Gloria Rosboch (Fotogramma)

E' concorso in omicidio premeditato e occultamento di cadavere l'accusa contestata all'ex allievo 22enne di Gloria Rosboch, la professoressa trovata cadavere ieri in una cisterna a Rivara e all'amico, fermati ieri dai carabinieri. "Abbiamo elementi - ha spiegato il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando nel corso della conferenza stampa - che provano che entrambi hanno visionato la cisterna dove è stata gettata la donna qualche giorno prima del delitto". Per la madre del giovane l'accusa è concorso in omicidio.

"Entrambi i fermati hanno reso due confessioni con ruoli ribaltati", ha detto il procuratore di Ivrea. I due, infatti, si accuserebbero a vicenda dello strangolamento della professoressa. Entrambi, però, sono collocati sulla scena dell'omicidio, dove è stato trovato il corpo della vittima nascosto in vasca per la raccolta delle acque. Per quanto riguarda la posizione della mamma dell'ex allievo di Gloria Rosboch, resta ancora da accertare il ruolo. "La donna - spiega ancora Ferrando - nega tutto, ma la sua versione dei fatti contrasta con gli accertamenti tecnici in nostro possesso che la collocano fuori dall'ospedale di Ivrea dove aveva raccontato di essere".

Il legale dell'ex allievo della professoressa Pierfranco Bertolino conferma che il suo assistito ha "reso piena confessione". Il giovane è stato interrogato nella notte ad Ivrea dal procuratore Giuseppe Ferrando e ora si trova in carcere a Torino. Il ragazzo era stato denunciato per truffa dall'insegnante 49enne.

Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, l'ex studente avrebbe agganciato la professoressa il giorno della scomparsa davanti a scuola poiché conosceva gli orari della donna. I due si sarebbero incontrati e il giovane avrebbe promesso alla professoressa che si sarebbe risolto il problema dei soldi con l'intervento del suo amico, che l'insegnante non conosceva. Per questo motivo la donna sarebbe salita sulla macchina con i due uomini.

L'autopsia eseguita nel pomeriggio ha accertato che l'insegnante è stata strangolata con un laccio, capace di stringere ma non escoriante, come una sciarpa o un foulard. Dall'esame autoptico è stato inoltre accertato che la vittima era già morta quando è stata gettata nella vasca.

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