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Profumo (Leonardo): "Con smart working preoccupa divario di genere"

19 agosto 2020 | 17.24
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Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"La differenza di genere mi preoccupa. Se lo smart working peggiora il divario tra l'occupazione maschile e femminile, le aziende devono essere le prime ad attivarsi per far sì che non si realizzi". Così Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, nel corso di un convegno al Meeting di Rimini. "Se c'è una donna con 3 figli - ha detto rispondendo alle parole del presidente dell'Istat Blangiardo - immagino ci sia anche un padre e anche lui dovrà farsi carico della situazione".

Quanto al lavoro a distanza, secondo Profumo "prima di diventare smart devono cambiare i processi di lavoro, serve capire se il lavoro ha una qualità di intelligenza implicita pure essendo svolto a distanza. E' complicato. Può essere semplice per i lavori amministrativi - ha spiegato - ma ad esempio in Leonardo abbiamo 10mila ingegneri e lo sviluppo dei nostri programmi non erano adeguati per il lavoro a distanza. Dobbiamo rivedere i nostri processi lavorativi in modo tale da far diventare l'home working in smart working".

Nel lavoro a distanza, ha aggiunto Profumo, "sono necessarie parecchie cose: internet a casa veloce, ma anche una connessione mobile veloce. E questo - ha avvertito l'ad di Leonardo - aumenta drammaticamente i rischi di sicurezza informatica, perché la superficie attaccabile è aumentata".

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