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Prove di intesa

10 marzo 2018 | 07.55
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Matteo Salvini ( - FOTOGRAMMA
Matteo Salvini ( - FOTOGRAMMA

Nuovo governo o voto. Questa la strada stretta davanti al centrodestra. E se l'analisi converge, l'esito invece allontana Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Il primo, pronto a fare di tutto pur di non tornare alle urne. Il secondo, sicuro di trovare i numeri, ma mettendo in conto anche una rapida accelerazione verso nuove elezioni.

"Una cosa alla volta. Sicuramente non si fanno pastrocchi", afferma Salvini a margine dell'incontro con i parlamentari neoeletti della Lega a Milano a chi gli domanda se si tornerà a votare laddove non si riuscisse a formare un governo

Eppure, dopo l'appello di Sergio Mattarella a mettere al centro l'interesse del paese, il leader della Lega un passo in avanti lo fa. Perché il no diventa un ni, e la sponda con i democratici (già invocata velatamente dal Cav) adesso non è esclusa nemmeno ai piani alti di via Bellerio.

"Nel Pd spero siano a disposizione per dare una via d'uscita al paese, a prescindere da chi uscirà dalle primarie", dice Salvini. Non rinuncia 'Il Capitano' alle aspirazioni a diventare premier; non mette nemmeno in dubbio la trazione 'centrodestra' dell'esecutivo che verrà, dicendo un no chiaro ai ''pastrocchi''. Ma sul piatto mette una nuova disponibilità al dialogo con il Pd. O perlomeno a chi nel Pd vuole "dare una via d'uscita al paese". In attesa di vedere come evolve la situazione al Nazareno.

Ma da parte del Pd la risposta è netta. "Il nostro senso di responsabilità è stare all'opposizione. Il senso di responsabilità di chi ha vinto è quello di avanzare una proposta di governo. La Lega non si nasconda dietro a pretesti e costruisca le condizioni per un governo con chi ha i suoi stessi programmi e toni", replica Ettore Rosato.

"Fidatevi di me. Andiamo al governo, devono per forza passare da noi", afferma dal canto suo Luigi Di Maio serrando le file degli oltre 330 nuovi eletti pentastellati, riuniti per la prima volta nella lussuosa cornice dell'Hotel pariolino Parco dei Principi.

Accolto dai suoi con una standing ovation, il candidato premier dei 5 Stelle ha scaldato la platea facendo appello all'unità e alla responsabilità di tutti. Ci aspettano sfide molto importanti, tra cui quella di un ipotetico governo, è il senso del discorso pronunciato dal capo politico M5S, che rivolgendosi ai nuovi componenti della compagine parlamentare (riuniti in due sale diverse: senatori da una parte, deputati dall'altra) sottolinea anche l'importanza dello studio e della preparazione. Come previsto, Danilo Toninelli e Giulia Grillo vengono indicati da Di Maio come capigruppo di Senato e Camera.

Il leader 5 Stelle ostenta sicurezza e di fronte all'ipotesi di un'intesa tra Pd, Fi e Lega dice "prepariamo i pop corn", confidando in un aumento dei consensi per il M5S che, secondo Di Maio, tale scenario produrrebbe.

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