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Psoriasi, al via al Gemelli progetto di tecno-assistenza Vate

23 febbraio 2022 | 08.50
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Psoriasi, al via al Gemelli progetto di tecno-assistenza Vate

Un servizio di telemedicina per seguire anche a distanza i pazienti con psoriasi o artrite psoriasica in cura presso l'Ambulatorio multidisciplinare Psoriasi dai dermatologi e dai reumatologi del Policlinico Gemelli. E' il progetto Vate, Valore nella Techno-care che "oltre a favorire l’accesso e la gestione in techno-care delle persone con Psoriasi e/o di quelle con Patologia infiammatoria articolare/sistemica - spiega Antonio Giulio De Belvis, direttore della Uoc Percorsi e Valutazione Outcome Clinici della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS - vuole supportare con funzioni di case management quella continuità che la pandemia ha giocoforza frammentato o interrotto e rispondere ai crescenti volumi di pazienti che dopo due anni chiedono di essere fisicamente visitati nei nostri ambulatori".

Cuore di questo modello organizzativo di telemedicina applicato alla malattia psoriasica è una App, messa a punto dal Gemelli in collaborazione con Campania New Steel, afferente alla Apple Academy dell’Università Federico II di Napoli.

Dal 2016 la Fondazione Policlinico Gemelli si è dotata di un Percorso Clinico Assistenziale (Pca) dedicato alla persona con Psoriasi e implementato presso l’Ambulatorio multidisciplinare Psoriasi, nel quale convergono le diverse specialità coinvolte nel Pca. Il carattere di cronicità della psoriasi rende necessari vari trattamenti che, nel caso di alcuni pazienti, devono essere gestiti congiuntamente dalle équipe dermatologica e reumatologica, con l’ausilio dei consulenti che fanno parte del team di valutazione multidisciplinare psoriasi.

"La psoriasi – ricorda Ketty Peris, direttore UOC di Dermatologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e ordinario di Dermatologia dell’Università Cattolica di Roma - è una malattia molto complessa che può interessare la cute ma anche le articolazioni, ed è caratterizzata da numerose forme cliniche che possono avere una gravità diversa. Nelle forme severe, la psoriasi può essere associata a diverse altre patologie quali diabete, obesità e malattie cardiovascolari. Questo progetto ci consentirà di offrire a ciascun paziente un percorso specifico e la migliore terapia, attuando concretamente un percorso ed una terapia individualizzata e di precisione".

“Questo progetto – commenta Maria Antonietta D’Agostino, direttore della UOC di Reumatologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e ordinario di Reumatologia dell’Università Cattolica, campus di Roma - permetterà una presa in carico del paziente con malattia psoriasica o artropatia infiammatoria, in un continuum di percorso assistenziale da casa all’ospedale, sia in fase precoce di screening, che nel follow up, una volta formulata la diagnosi e prescritta la terapia. Questo - sottolinea D'Agostino - ci permetterà di assistere un numero molto maggiore di pazienti, rispetto a quanto riusciamo a fare adesso”.

Il progetto durerà tre anni

La durata prevista del progetto è al momento di due anni. Sono previsti anche momenti di valutazione periodica basati sugli indicatori di percorso (assistenziali, legati agli outcome clinici, ai tempi di trattamento), rilevati anche dal punto di vista del paziente.

Vate è stato realizzato grazie al supporto non condizionato di Amgen, azienda multinazionale leader mondiale nelle biotecnologie, sostenitrice di diverse iniziative di innovazione in favore dei pazienti. "Assicuriamo il nostro sostegno convinto a questo progetto della Fondazione Policlinico Gemelli, che - afferma Giorgio Corsico, Direttore Value, Access and Policy di Amgen Italia - è pienamente coerente come ispirazione e contenuti con l’impegno di Amgen per il miglioramento del sistema della salute in Italia".

Questo miglioramento oggi fa leva anche sulle potenzialità delle tecnologie digitali e la gestione delle cronicità, come psoriasi e malattie infiammatorie in genere, è certamente un ambito privilegiato nel quale la medicina a distanza può tradursi in benefici reali per i pazienti.

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