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Statali, più pensionati che dipendenti nel 2021

06 luglio 2020 | 10.29
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Lo scenario emerge da una ricerca sul lavoro pubblico presentata oggi in apertura di 'Forum Pa 2020 - Resilienza digitale': a fronte di 3,2 milioni di impiegati pubblici italiani, i pensionati pubblici sono già 3 milioni

Fotogramma
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Un nuovo record si accinge a 'conqustare' la pubblica amministrazione italiana, ovvero quello di avere più pensionati che dipendenti pubblici entro il 2021. Lo scenario emerge da una ricerca sul lavoro pubblico presentata oggi in apertura di 'Forum Pa 2020 - Resilienza digitale', la manifestazione che si apre oggi fino all’11 luglio in un’edizione totalmente online. Il possibile sorpasso può essere determinato dal continuo calo del personale, un equilibrio fra ingressi e uscite che, nonostante lo sblocco del turnover, non è ancora stato raggiunto. A fronte di 3,2 milioni di impiegati pubblici italiani (in termini assoluti il 59% in meno di quelli francesi, il 65% di quelli inglese, il 70% di quelli tedeschi) i pensionati pubblici sono già 3 milioni.

Un numero in crescita costante e destinato a salire perché i “pensionabili” oggi sono molti: 540 mila dipendenti hanno già compiuto 62 anni di età (il 16,9% del totale), mentre 198 mila hanno maturato 38 anni di anzianità. La pensione anticipata è stata parzialmente accelerata da Quota 100, nel 2019 sono uscite anticipatamente dalla Pa 90 mila persone, ma è comunque prassi comune: il 57,7% dei pensionati pubblici attuali ha optato per il ritiro anticipato, solo il 13,7% per raggiunti limiti di età (mentre questa percentuale è il 20% nel privato e il 28% negli autonomi). Risultato: solo dal 2018 a oggi sono andati in pensione 300mila dipendenti pubblici a fronte di circa 112mila nuove assunzioni e 1.700 stabilizzazioni di precari nel solo 2018. C’è lo sblocco del turnover, ma le procedure sono lente e la media dei tempi tra emersione del bisogno e effettiva assunzione dei vincitori dei concorsi è di oltre 4 anni. E così, con in più il blocco imposto dal covid-19, da settembre del 2019 ad oggi sono state messe a concorso meno di 22mila posizioni lavorative: di questo passo ci vorrebbero oltre dieci anni a recuperare i posti persi.

Una Pa anziana, in cui l’età media del personale è di 50,7 anni, con il 16,9% di dipendenti over 60 e appena il 2,9% under 30, quella evidenziata dalla ricerca sul lavoro pubblico. Una Pa in cui 4 dipendenti su 10 hanno la laurea, ma gli investimenti in formazione, necessari per aggiornare competenze e conoscenze, si sono quasi dimezzati in dieci anni, passando dai 262 milioni di euro del 2008 ai 154 milioni del 2018: 48 euro per dipendente, che consentono di offrire in media un solo giorno di formazione l’anno a persona.

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