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Puglia, Confindustria: "Trasformazione digitale pmi chiave crescita"

17 maggio 2016 | 14.46
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Domenico Favuzzi presidente Confindustria Puglia
Domenico Favuzzi presidente Confindustria Puglia

La trasformazione digitale delle pmi è la chiave per la crescita dell’economia pugliese. E' quanto emerso oggi della decima tappa del roadshow nazionale di Confindustria Digitale che si è svolta a Bari. “La trasformazione digitale delle pmi -spiega Carlo Purassanta, consigliere di Confindustria Digitale e presidente dello Steering Commitee 'Piattaforme di filiera per le Pmi'- è il fattore strategico per espandere il potenziale di crescita e competitività dell’economia italiana. Siamo partiti da questa consapevolezza quando abbiamo deciso di costruire #territori digitali, progetto che sta percorrendo la penisola per far capire concretamente a imprenditori e manager come applicare alla propria impresa le nuove tecnologie e i vantaggi che ne derivano".

"Il cloud computing -sostiene- il lavoro in mobilità, il digital marketing possono portare le aziende a costruire nuove relazioni, a diventare più rilevanti, ad aprirsi all’e-ecommerce, a migliorare le proprie competenze, a diventare più flessibili, a internazionalizzarsi e a rendere più efficienti i processi interni".

"Si tratta -sottolinea- di tecnologie perfettamente alla portata delle pmi, con un ritorno sugli investimenti di ordini di grandezza superiori rispetto alle imprese non innovative. I dati sulla digitalizzazione della Puglia evidenziano potenzialità importanti per superare i ritardi, valorizzare le best practices locali e puntare su un grande processo di trasformazione digitale delle imprese come fattore di rilancio dell’intera regione”.

“Negli ultimi dieci anni -rileva l’assessore all’Innovazione tecnologica del Comune di Bari, Angelo Tomasicchio- il mercato tradizionale è stato letteralmente stravolto dai nuovi modelli di business fondati sul digitale: per questo è fondamentale che le nostre piccole e medie imprese possano contare sulla competenza di esperti del settore per orientarsi al meglio tra le scelte più vantaggiose da compiere. In realtà la Puglia e la terra di Bari sono in grande fermento, contando già diverse centinaia di aziende in rete e un numero impressionante di start up".

"La Pa, dal canto suo, non può -rimarca- stare a guardare e deve fare la sua parte per erogare servizi sempre più efficienti e diventare interlocutore affidabile delle imprese e dei soggetti attivi sul territorio. Va in questa direzione l’implementazione dei servizi di egov comunali, che dopo il pieno sviluppo del cluster dei demografici e di quello del Sit, Sistema informativo territoriale, a breve interesserà anche i tributi comunali e lo sportello delle attività produttive”.

“Per il nostro Paese -commenta il presidente di Confindustria Digitale Elio Catania- e tanto più per le regioni del meridione, aiutare le pmi a innovare e diventare competitive è ormai una priorità che va affrontata in modo sistemico. Stiamo affrontando un’evoluzione che ha un’accelerazione esponenziale, che produce profonde trasformazioni all’interno delle imprese e delle filiere, che tende a connettere oggetti e ambiti applicativi nuovi e diversi".

"In particolare -fa notare- alla Puglia, prima regione meridionale per numero di imprese che operano attraverso contratti di rete, con un territorio dotato di una copertura in banda larga e ultra larga già oggi al di sopra della media nazionale, si presenta un’occasione senza precedenti per sviluppare un nuovo modello competitivo basato sulla trasformazione digitale delle pmi. Per questo occorre costruire loro intorno un contesto favorevole che metta in rete start up innovative, centri di ricerca, università, istituzioni locali e imprese Ict. Da qui possono nascere nuovi modelli di business, fenomeni di ri-localizzazione e qualificazione di attività produttive tipiche del territorio”.

Dal canto suo Domenico Favuzzi, presidente di Confindustria Puglia, sottolinea che: “La Puglia oggi rappresenta un laboratorio molto interessante in cui moltissime aziende sono riuscite a reagire alla crisi focalizzando e innovando il proprio core business. Basti pensare alle tante imprese del settore turistico che hanno saputo puntare su qualità e mercato internazionale, così come è avvenuto per il settore agricolo e agroindustriale, in particolare in quello vitivinicolo, per la meccatronica, per l’automotive, per la filiera della salute e dell’aerospazio".

"Senza dimenticare -continua- la presenza importante di tante startup, alcune di gran successo, e la collaborazione con il mondo universitario che sta iniziando a ridare slancio all’intero settore industriale. La trasformazione digitale in atto consente a tutta la nostra regione di misurarsi con un contesto internazionale in forte crescita, ricco di moltissime opportunità da cogliere e di sfide che dobbiamo tentare di vincere insieme alle istituzioni pubbliche e a tutti i cittadini".

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