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Puglia zona rossa, 22enne denuncia: "Dopo le 18 al supermercato, non mi hanno dato assorbenti"

01 aprile 2021 | 14.33
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La giovane: "Non sono considerati 'beni di prima necessità', è assurdo"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Si è recata dopo le 18 in un supermercato di Collepasso, in provincia di Lecce, ma le è stato vietato di acquistare due pacchi di assorbenti perché non sono considerati 'beni di prima necessità'. E' accaduto l’altro ieri. Un cartello posto sullo scaffale informava la clientela del divieto di acquisto di quel tipo di prodotti. Lo ha denunciato su Facebook una giovane studentessa di 22 anni della cittadina salentina, Alessia Ria.

"Siamo arrivati all'assurdo", scrive. "Non solo sono considerati 'beni di lusso', non solo paghiamo il 22% di Iva, ma adesso devo anche privarmi di un qualcosa di cui io e miliardi di donne abbiamo bisogno ogni mese. Che facciamo, per questa zona rossa non facciamo venire la Mestruazione? Sono senza parole".

L'ordinanza emessa venerdì scorso dal presidente della Regione Puglia recita così: "Con decorrenza dal 27 marzo e sino al 6 aprile 2021, tutte le attività commerciali consentite dal Dpcm del 2 marzo 2021 in zona rossa (articolo 45), chiudono alle ore 18,00, ad eccezione delle attività di vendita di generi alimentari, di carburante per autotrazione, di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, delle edicole, dei tabaccai, delle farmacie e delle parafarmacie".

Poi, dopo che la vicenda è emersa nell'opinione pubblica, ha aggiunto: "Sono una semplice ragazza di 22 anni che nel suo piccolo vi chiede di non stare in silenzio, di parlare sempre e cercare aiuto quando serve. Due giorni fa mi sono sentita in imbarazzo, mi sono sentita privata di un qualcosa che ho e non posso fare a meno di avere. Mi dispiace che per alcune donne questo sia una stupidaggine ma credo che nel 2021 viviamo ancora in 'un mondo troppo asessuato, dove l’unico sesso a prevalere sia quello maschile', come diceva Carla Lonzi".

Infine precisa: "Non ho nulla contro tutte le persone che lavorano nei supermercati, anzi, non è giusto che ancora dopo un anno di pandemia le persone debbano privarsi ancora del loro lavoro".

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