La visita dell'alto esponente del partito dei Lavoratori di Pyongyang è un nuovo segno di riavvicinamento fra i due paesi dopo quelle dei ministri della Difesa e degli Esteri. Esperto russo non esclude che si prepari visita a Mosca di Kim. Finora il leader nordcoreano non ha mai incontrato capi di Stato stranieri.
Il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto oggi a Mosca un inviato speciale del leader nordcoreano Kim Jong Un. Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Choe Ryong Hae, membro del Presidium dell'Ufficio politico e segretario del Comitato Centrale del partito dei Lavoratori della Corea del Nord, ha consegnato a Putin un messaggio di Kim, ha aggiunto Peskov senza fornire dettagli sul contenuto.
Choe si tratterrà in Russia otto giorni e si fermerà anche a Khabarovsk e Vladivostock, città dell'estremo oriente russo vicine al confine nordcoreano. Durante la visita, ha reso noto il ministero degli Esteri russo, si discuterà di rafforzare il livello del dialogo politico e dei rapporti economici e commerciali, oltre a questioni regionali e internazionali. Prima di Choe sono venuti in visita in Russia il ministro nordcoreano della Difesa Hyon Yong Chol, l'8 novembre, e quello degli Esteri Ri Su Yong il 30 settembre.
"Una visita a Mosca di un esponente nordcoreano di tale livello è la logica prosecuzione di una politica mirante a rafforzare la cooperazione fra Mosca e Pyongyang in tutti gli ambiti", afferma Alexander Vorontsov, capo del dipartimento Corea e Mongolia dell'Istituto di Studi orientali dell'Accademia russa delle scienze. A suo parere è "possibile e logico" che la visita di Choe prepari quella del leader nordcoreano Kim Jong Un in Russia. Kim non ha ancora incontrato nessun capo di Stato straniero da quando è salito al potere nel dicembre 2011. Isolata dal resto del mondo, la Corea del Nord intrattiene stretti rapporti solo con Cina e Russia.