Due anni di mini-messaggi lasciati in giro per la sua città. Una sorta di installazione artistica che sconfina nella realtà. O, perché no, la realtà che si colora di poesia artistica.
Da qualunque lato consideriate la questione, l'idea messa in atto da Michael Pederson, artista di Sydney, è divertente, toccante e capace di far riflettere e stimolare la vita di chi - in fretta e furia - si muove per le vie di una metropoli.
In più di 700 giorni in giro per le vie della città, infatti, Pederson ha lasciato su marciapiedi e muri, recinti e alberi, una serie di mini-opere d'arte con lo scopo di aprire una forma di dialogo con tutti coloro che sarebbero passati nello stesso punto in cui lui aveva scelto di creare la sua installazione outside.
E dai finti cartelli alle vie di fuga (dalla realtà) immaginarie, le sue creazioni sono piccoli sorsi di humour e gentilezza. Tra queste anche il 'fiorellino soffione' nato da una crepa nel cemento e protetto da una transenna - una di quelle da serata speciale, in stile red carpet (per sottolinearne l'eccezionalità) - su cui spicca un mini-cartello in cui si legge: "Per favore, non toccate".
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