Una donna presidente della Repubblica? "Penso che il nostro paese sia maturo da quel di' e le resistenze non vengono ne' dai cittadini ne' dall'opinione pubblica. Vengono, e non solo per la presidenza della Repubblica, dai partiti politici che sono le strutture tradizionalmente piu' maschiliste che conosca". Parola di Emma Bonino, gia' ministro degli Esteri e Commissario Ue, piu' volte tirata in ballo nella delicata partita per la successione di Giorgio Napolitano. Bonino e' a Washington per una serie di incontri istituzionali e in questo frangente ha accettato un confronto informale con Italians in Dc, l'associazione di oltre 300 italiani tra professionisti, studenti e ricercatori che vivono e lavorano nella capitale Usa.
Secondo Bonino un cambio al femminile al Quirinale sarebbe senz'altro "un segnale importante" e sostenuto dagli italiani ma questa partita la vede gia' fuori in partenza: "Non solo sono una donna, ma sono anche radicale e rompicoglioni e, se guardo al Parlamento attuale, che e' quello che eleggera' il prossimo presidente, il risultato e' che non esiste proprio. Spero - ha aggiunto - che venga qualcun altro che comunque rappresenti un segnale di cambiamento, qualcosa di diverso".
Portando avanti la sua riflessione sulla difficolta' delle donne, specie in Italia, a conquistare posizioni di potere a tutti i livelli, un problema che non interessa senz'altro solo la politica, Bonino sottolinea con soddisfazione come "oggi, per la prima volta nella nostra storia, c'e' una donna alla guida della Difesa" come Roberta Pinotti, un incarico per il quale fino a poco fa "ci voleva il fisico" e questo "e' senz'altro un segnale". "Ottimi", poi, i rapporti anche con l'attuale titolare della Farnesina, Federica Mogherini, con cui "non ho alcun problema a collaborare".
