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Fi: "C'è accordo col Pd, nuovo presidente alla quarta votazione"

27 gennaio 2015 | 11.30
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Premier: "Capo dello Stato entro sabato o a rischio legislatura". Parlamentari grillini fuoriusciti contestati da militanti del M5S: 'Venduti'. Alfano: "No a un tecnico". Salvini: ''Deve essere libero e indipendente''. Nel Pd va in scena il derby degli ex tra Ds e Popolari / LO SPECIALE. Sondaggio: vota il tuo presidente. Passa a Palazzo Madama con 184 sì la legge elettorale, minoranza dem non vota

Roma, 26 gennaio 2015. Il palazzo del Quirinale (foto Adnkronos/Cristiano Camera)
Roma, 26 gennaio 2015. Il palazzo del Quirinale (foto Adnkronos/Cristiano Camera)

"C'è un accordo perché il gruppo del Pd e quello di area moderata possano essere determinanti alla quarta votazione per eleggere il presidente della Repubblica". Lo ha detto il senatore di FI, Paolo Romani lasciando la sede del Pd dopo le consultazioni con Matteo Renzi sul Quirinale. Il capogruppo forzista a Palazzo Madama ha anche parlato di "una personalità alta con capacità politica, non un tecnico".

L'incontro a Largo del Nazareno è stato disertato da Silvio Berlusconi che però potrebbe però incontrare domani mattina il leader del Pd. Secondo le ultime indiscrezioni raccolte in Transatlantico, confermate da fonti azzurre, il Cav dovrebbe pranzare a palazzo Chigi con il premier per parlare a quatt'occhi del candidato al Quirinale. Berlusconi, che domani dovrebbe incontrare anche il leader di Ncd Angelino Alfano, vedrà dunque il premier prima di parlare ai 'grandi elettori' di Fi, alle 16, nell'Auletta di gruppi.

Renzi intanto non si sbilancia troppo su ciò che ha in mente per la successione a Giorgio Napolitano ma, assicurano diverse delegazioni che stamattina hanno partecipato alle consultazioni al Nazareno (FOTO), su un punto è stato netto. Il nuovo inquilino del Colle dovrà essere "solido", di alto profilo, capace di unire e, soprattutto, dovrà essere eletto alla quarta o al massimo quinta votazione, da tenere entrambe nella giornata di sabato, altrimenti "sarà difficile garantire la tenuta della legislatura", ha spiegato il premier a più interlocutori.

Secondo molti, il ragionamento di Renzi era rivolto alle altre forze politiche ma anche all'interno del Pd. Il premier non ha fatto nomi, ha ascoltato le indicazioni dei vari partiti. Secondo alcuni avrebbe espresso una chiara preferenza per un presidente politico, un passaggio che però non tutti quelli che hanno lasciato il Nazareno confermano.

Si tratta, secondo il premier, di una partita importantissima, per il centrosinistra e per il Paese. Per tenere bassi i toni, raccontano, avrebbe sparso miele sul dissenso Dem: è una minoranza intelligente, capisce che si tratta di una partita diversa, importante per il Paese. Le consultazioni sono iniziate questa mattina alle 9,30 con Per l'Italia-Centro democratico e Scelta civica che hanno ribadito il proprio impegno "a dare al Paese, il più presto possibile, un presidente della Repubblica autorevole, dall'alto profilo politico-istituzionale e che incarni al meglio i valori costituzionali".

Alle 10:30 è stato il turno di Ap-Ncd-Udc. "Voteremo scheda bianca nei primi tre scrutini. Puntiamo alla quarta votazione e se lo risolviamo non sarà un problema ma una grande opportunità per il Paese", ha affermato Angelino Alfano, al termine dell'incontro.

Secondo il ministro dell'Interno e leader Ncd il prossimo presidente della Repubblica non può essere un tecnico, né un "novellino", ma deve essere una "personalità che abbia militato nelle istituzioni, che abbia rapporti internazionali e che sia un politico, perché non mi pare il momento storico per un avere un tecnico al Quirinale".

Il leader Ncd ha sottolineato che "questa maggioranza, ampia, che sta cambiando le regole, deve stare unita sul Quirinale", in una fase di cambiamento della Costituzione quale non si era mai vista dalla fine dell'ultima guerra. Alfano ha detto che l'incontro è andato molto bene, "non abbiamo posto veti, né ricevuto diktat".

Alle 12,30 il turno della Lega. Il leader Matteo Salvini, entrando nella sede del Pd per incontrare Renzi, ha affermato che "la Lega chiede di capire, per condividere dovremmo capire a chi pensa Renzi'' e invece il premier ''non dice niente''. ''E' una concezione della politica squallida e padronale''. Per il Carroccio, spiega, ''il capo dello Stato deve essere libero e indipendente''.

Poi Salvini su Twitter ha postato una foto nella sede del Pd e ha scritto: "Terrazza di via del Nazareno. Fra la bandiera del Pd e quella dell'Europa, non so quale scegliere...".

Il M5s non parteciperà alle consultazioni ma i 10 grillini, che hanno detto addio al movimento, sono andati in serata al Nazareno.

Un gruppo di militanti del M5s ha organizzato una contestazione ai parlamentari grillini fuoriusciti che hanno accettato l'invito del Pd. A farne le spese è stato in particolare Walter Rizzetto, accerchiato dai militanti grillini che gli hanno urlato "venduto, dimettiti!". Rizzetto è stato costretto a tornare sui suoi passi e, scortato dalle forze dell'ordine, non è riuscito ad entrare nella sede Pd ed è andato via. I militanti grillini erano muniti di cartellino con scritto 'venduti' e 'ridateci i nostri voti'.

Nichi Vendola dopo le consultazioni al Nazareno sul Quirinale ha dichiarato: il nuovo presidente della Repubblica "non deve essere la proiezione di palazzo Chigi né il sigillo del patto del Nazareno ma il garante dell'autonomia del Parlamento, la sua elezione deve essere un momento che fa battere il cuore al paese". "Speriamo in un grande presidente, libero da poteri e garante del popolo italiano", ha detto ancora Vendola.

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