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Quota 100, "fino a 8 anni per Tfr statali"

08 gennaio 2019 | 13.40
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Per alcuni dei 140mila dipendenti pubblici che potrebbero accedere a quota 100 "c'è il rischio concreto che aspettino anche fino a 8 anni per avere la liquidazione". E' una nota della Fp Cgil a mettere in guardia dagli effetti della manovra del governo sul pensionamento anticipato commentando la bozza di Dl circolata in questi giorni. Senza contare, la "confusione" sulla possibilità che le Pa stipulino convenzioni con le banche per l'erogazione dell'indennità di fine servizio: "Gli oneri per gli interessi saranno o meno a carico dell'interessato? Da come pare essere scritta la norma, gli interessi saranno a carico dei lavoratori".

Secondo la bozza di Dl circolata in questi giorni, infatti, ai dipendenti pubblici che andranno in pensione con 'quota 100' o in pensionamento anticipato, il trattamento di fine rapporto verrà corrisposto "al momento in cui il soggetto avrebbe maturato il diritto alla corresponsione". "Tradotto: per alcuni dei circa 140 mila dipendenti pubblici interessati dal provvedimento c'è il rischio concreto che aspettino anche fino a 8 anni per avere ciò che gli spetta, la liquidazione", spiega il sindacato che punta il dito anche contro la norma con cui "'quota 100' sarà differita per chi lavora nel pubblico, con la prima finestra disponibile a luglio e con un preavviso, per chi vorrà usufruirne, di sei mesi".

Quanto all'intervento delle banche per l'erogazione anticipata del Tfr, l'intervento creerà anche "un'evidente discriminazione verso tutti coloro che andranno in pensione ordinariamente e che continueranno a dover subire gli attuali, intollerabili, termini di pagamento". "Dovevano cambiare la Fornero e dovevano valorizzare il lavoro pubblico e invece, senza ascoltare chi quei lavoratori rappresenta, non faranno altro che peggiorare le norme, con l'assurdità di far pagare alle lavoratrici e ai lavoratori gli interessi su ciò che spetta loro di diritto", accusa ancora la Fp Cgil che annuncia come iano comunque già in corso verifiche sulla legittimità del provvedimento, in attesa di avere un testo definitivo,"visto che il governo non discute con nessuno, tiene fuori il Parlamento e le parti sociali, agendo in maniera autoritaria".

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