"Noi non abbiamo paura - ha detto il rabbino Jair Melchior all'indomani degli attentati di Copenaghen - non lasceremo che i terroristi vengano a cambiare la nostra vita quotidiana, ci facciano vivere nella paura e ci facciano scappare". Chi pensa di emigrare deve farlo come scelta ideologica e di amore per Israele, "non perchè ha paura di vivere in Danimarca".
Questo è il momento di rafforzare le comunità ebraiche in Europa, non bisogna cedere al terrorismo. A dirlo è oggi il rabbino capo della Danimarca, Jair Melchior, all'indomani del duplice attentato di Copenaghen che ha coinvolto anche una sinagoga. Intervistato dalla radio israeliana, il rabbino ha respinto nettamente l'invito a emigrare in Israele che il primo ministro Benyamin Netanyahu ha rinnovato dopo l'uccisione di una guardia di sicurezza della comunità ebraica danese davanti ad una sinagoga.
"Noi non abbiamo paura - ha detto Melchior - non lasceremo che i terroristi vengano a cambiare la nostra vita quotidiana, ci facciano vivere nella paura e ci facciano scappare". Chi pensa di emigrare deve farlo come scelta ideologica e di amore per Israele, "non perchè ha paura di vivere in Danimarca". I genitori di Melchior sono emigrati in Israele e il rabbino non esclude di imitarli in futuro, "ma certamente non ora". "Questo non è il momento. Ora è tempo di rafforzare le nostre comunità nel mondo. Perchè gli ebrei possono e devono vivere ovunque si trovino".
Il rabbino ha anche respinto con fermezza ogni paragone fra la situazione attuale e l'Europa alla vigilia della seconda guerra mondiale, un confronto "inappropriato e irritante". "Questi non sono nazisti. Non ci sono pogrom. Sono malvagi terroristi, che non meritano di diventare qualcuno che dirige la nostra vita": secondo il rabbino, la situzionedegli ebrei in Europa non è peggiore che in altri luoghi. "Anche in Israele ci sono attacchi terroristici, si impara ad affrontarli - ha detto - è il modo di farlo è vivere la vita come deve essere vissuta, credendo in sé stessi".