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Rabbino Capo di Roma ospita in Sinagoga delegazione del mondo arabo

11 novembre 2016 | 15.10
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(Adnkronos)
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''Quello di oggi è un incontro molto importante, che apre il nostro cuore alle speranze. Questa Sinagoga è un luogo simbolico nel quale si è aperta la porta del dialogo tra cattolici ed ebrei, con la visita di tre Papi. E' il momento che si apra anche alle altre religioni''. Lo ha affermato il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, questa mattina, alla Sinagoga dove insieme alla presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello ha accolto una delegazione multiconfessionale proveniente dal mondo arabo. L'imam francese della moschea di Drancy, Hassen Chalgoumi, era accompagnato da alcune figure del Bahrain, tra cui Betsy Mathieson, segretario generale della Bahrain Federation of Expatriate association.

"La grande sfida - ha sottolineato Di Segni - non è un conflitto delle religioni, tra musulmani e cristiani, tra musulmani ed ebrei, ma è necessario trovare un accordo tra religioni. La vera sfida è il confronto tra persone che hanno una visione estremista, aggressiva, intollerante della propria religione con persone che vivono, invece, la loro religione in maniera pacifica, collaborante e integrante".

"Il conflitto tra questi due mondi - ha aggiunto - quindi non passa tra le religioni ma è una spaccatura che attraversa le religioni e dobbiamo fare in modo di lavorare sempre di più insieme per isolare gli estremismi. Auspico quindi che eventi come questo possano verificarsi ancora e ringrazio questa delegazione per la visita e per questo atto di coraggio". Il Rabbino Capo ha poi invitato tutti a un minuto di silenzio e di preghiera in memoria di tutte le vittime dell'intolleranza.

"Oggi è una giornata veramente storica - ha affermato Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma - perché in questa Sinagoga, che è il luogo che rappresenta l'identità ebraica romana, con una storia travagliata, una storia fatta di rapporti con le altre religioni non sempre ispirati al rispetto reciproco e alla libertà e una storia fatta anche di un attacco terroristico di matrice palestinese che ha visto un bambino morto proprio davanti al Tempio, oggi si segna un passo avanti. Una vita nuova, ispirata al dialogo, al rispetto reciproco anche nei confronti del mondo islamico: un mondo fatto di tante diversità e di tante realtà in cui la sfida vera è quella di distinguere la religione dagli estremismi".

''Siamo qui per dire no alla barbarie e all'odio e per lanciare un messaggio chiaro: siamo più forti di loro e non ci faremo dividere - ha sottolineato l'imam francese di Drancy, Hassen Chalgoumi - In questo luogo torniamo a dire no alla violenza, ma anche no a qualsiasi associazione dell'islam al terrore''. ''Il nostro - ha detto l'Imam - è un messaggio di pace. Da qui, vogliamo omaggiare le vittime del Bataclan. Il 13 novembre ricorre l'anniversario della morte, a Parigi, di 130 persone''.

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