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Radio Radicale, Senato approva mozione M5S-Lega

06 giugno 2019 | 11.54
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Crimi: "Rinnovo impossibile senza una legge"

(Fotogramma)
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Il Senato ha approvato la mozione di maggioranza su Radio Radicale con 138 voti a favore, 45 contrari e 57 astenuti. La maggioranza, prevede il documento, impegna il governo ad avviare una convenzione triennale per la digitalizzazione completa e la messa in sicurezza degli archivi e a procedere ad una gara per l'assegnazione del servizio di informazione e comunicazione istituzionale. Il dispositivo della mozione impegna il governo ad "attivare tutte le opportune iniziative al fine di approvare una normativa di riferimento relativa al servizio radiofonico e multimediale di interesse generale destinato all'informazione e comunicazione istituzionale, che preveda l'assegnazione del servizio tramite gara, attraverso un quadro coerente, certo e trasparente degli obblighi, dei criteri, della durata e dei meccanismi di finanziamento del medesimo, che disciplini anche il periodo transitorio in attesa dell'espletamento della procedura di gara e che stabilisca, al contempo, l'abolizione del divieto di ampliamento della rete radiofonica dedicata ai lavori parlamentari da parte del concessionario del servizio pubblico". Impegna, inoltre, il governo "ad attivare una separata convenzione con Centro di produzione SpA di durata triennale, volta esclusivamente a concludere l'attività di digitalizzazione e messa in sicurezza degli archivi di Radio Radicale anche antecedenti all'attivazione della prima convenzione del 21 novembre 1994, e per un importo che copra esclusivamente il costo del personale necessario allo svolgimento di detta attività".

Per Radio Radicale "ad oggi non è possibile un rinnovo in assenza di una legge. L'impegno è che si farà nel più breve tempo possibile in ambito parlamentare con una legge" ha detto il sottosegretario con delega all'Editoria Vito Crimi in aula al Senato. "Non accetto - ha scandito Crimi - che si dica che affamiamo Radio Radicale, che ad oggi ha ricevuto 9 milioni di euro a fronte dei 12 percepiti in anni precedenti" e il suo servizio pubblico "è esclusivamente limitato alla trasmissione delle sedute parlamentari, il resto è altro". "Quello - ha aggiunto - è l'oggetto della convenzione che nessuno, destra e sinistra governando, ha mai cambiato in 25 anni. Quindi, noi ci prendiamo il tempo di trovare le soluzioni nel più breve tempo possibile. E dico: ben venga un governo che ha portato un cam-bia-men-to (scandito, ndr.), cambiamento: è uno choc al sistema, per poterlo poi regolamentare bene".

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