Per sdrammatizzare il caso nel 1971 Raffaella ballò in coppia con Alberto Sordi
"Tuca, Tuca, Tuca… L'ho inventato io/ Per poterti dire/ Mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi pià…" Con il 'Tuca tuca" nel 1971, durante "Canzonissima", il popolare programma del sabato sera della Rai in bianco e nero, Raffaella Carrà, morta oggi all'età di 78 anni, scandalizzò e sedusse l'Italia con una canzone ammiccante e trasgressiva per le regole della tv pubblica dell'epoca. Al punto che per continuare a cantare e ballare il "Tuca tuca" fu necessario far intervenire il grande attore Alberto Sordi, che con la sua ironia sdrammatizzò quelle movenze sexy che avevano suscitato tanto clamore e fatto muovere la censura.
La canzone "Tuca-tuca" fu scritta da Gianni Buoncompagni, il pigmalione di Raffaella, e da Franco Pisano. Il coreografo Don Lurio ideò un ballo a due che consisteva nel toccare prima ginocchia, poi fianchi, poi spalle, poi la fronte dell'altro. Raffaella lo eseguì per la prima volta con il ballerino Enzo Paolo Turchi.
In un'intervista al "Corriere della Sera" del 28 dicembre 2018, Raffaella Carrà raccontò: "Adoro il 'Tuca tuca' e ha una storia incredibile. Lo ballai con Enzo Paolo Turci e fu considerato troppo trasgressivo così lo cancellarono dalla televisione. Ci fu anche un articolo dell'Osservatore Romano e così lo tolsero anche dalla classifica. Dopo un po' di tempo, una sera invitai a cena Alberto Sordi e gli feci riascoltare il 'Tuca tuca': fu lui a volerlo riportare in tv. E a lui non potevano dire di no".