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Ragazze investite e uccise a Roma, 5 anni e 4 mesi in appello per Genovese

08 luglio 2021 | 16.43
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Accolta la richiesta di concordato, in primo grado era stato condannato a 8 anni

Ragazze investite e uccise a Roma, 5 anni e 4 mesi in appello per Genovese

Cinque anni e quattro mesi per Pietro Genovese a processo con l’accusa di omicidio stradale plurimo per l'incidente avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 del dicembre 2019 a Corso Francia a Roma, costato la vita alle due studentesse sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. La Corte d’Assise d’Appello di Roma ha accolto la richiesta di concordato proposta dalla difesa del giovane, figlio del regista Paolo Genovese, e che ha avuto il consenso della procura generale. Con il concordato si chiude dunque la vicenda giudiziaria e la pena diventa definitiva.

In primo grado, lo scorso 19 dicembre, il giovane era stato condannato con rito abbreviato dal gup Gaspare Sturzo a 8 anni, mentre l’accusa con il pm Roberto Felici aveva chiesto per lui 5 anni.

Obbligo di dimora per Genovese

Obbligo di dimora a Roma e permanenza domiciliare dalle 22 alle 7 del mattino per Pietro Genovese. E’ quanto ha stabilito con un’ordinanza la Corte d’Assise d’Appello. La difesa del giovane, con l’avvocato Gianluca Tognozzi e Franco Coppi aveva chiesto la libertà, ma la procura generale ha espresso parere contrario. I giudici hanno ritenuto che l'obbligo di dimora possa soddisfare in modo adeguato "l'esigenza cautelare sociale", tenuto conto dell'incensuratezza e del corretto comportamento processuale dell'imputato e della revoca della patente di guida. Genovese lascia dunque i domiciliari dopo un anno e sette mesi.

Il giovane era accusato di omicidio stradale plurimo per l'incidente avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 del dicembre 2020 a Corso Francia a Roma, costato la vita alle due studentesse sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. Nel procedimento non comparivano più come parti civili le famiglie delle due ragazze dopo il risarcimento.

Le madri di Gaia e Camilla

L’avvocato Franco Moretti, che insieme ai colleghi Simonetta Fulco, Paolo Alma e Luca Vettori, assiste la madre di Gaia Von Freymann nel processo per l’incidente di Corso Francia esprime "soddisfazione per la sentenza pronunciata oggi dalla Corte di Appello di Roma nei confronti di Pietro Genovese, con la quale è stato confermato che la responsabilità del sinistro fu del solo Genovese e che la condotta di Gaia e Camilla fu irreprensibile". "La minima riduzione della pena non scalfisce in alcun modo il profondo e autentico senso di giustizia che entrambe le sentenze hanno saputo esprimere", sottolineano i penalisti.

"Abbiamo sempre voluto la verità e quella è rimasta. La colpa è del ragazzo, l’entità della pena non ci interessa riguarda solo la coscienza dei giudici", ha commentato la madre di Camilla Romagnoli.

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