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"Raggi e Zingaretti incapaci", Salvini lancia la sfida

18 giugno 2020 | 18.33
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Nessun nome per il Campidoglio ma il profilo sarà "quello di un manager". E sul governatore del Lazio dice: aspettiamo che lo chiamino in procura come hanno fatto con Fontana

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Zingaretti e Raggi sono due incapaci" il primo "deve essere ascoltato dai magistrati sul caso mascherine nel Lazio, come hanno fatto con Fontana" la sindaca di Roma, invece, "neanche con i poteri di wonder woman riuscirebbe a fare qualcosa di buono per la capitale". E' un attacco frontale quello che Matteo Salvini lancia contro il segretario dem e la Cinque Stelle, dopo essersi infilato negli uffici consiliari della Regione, poco lontano dal Serpentone, sulla Pisana.

Una conferenza stampa sotto il titolo del nuovo tour nelle province del Lazio: 'Voce ai territori', che lo vede attorniato dai suoi consiglieri regionali, dal capogruppo Angelo Tripodi a Laura Corrotti, Laura Cartaginese, Pasquale Ciacciarelli e Daniele Giannini, tra gli altri. Con loro, tra il pubblico, anche l'ex M5S Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio per il gruppo misto. Che viene ringraziato pubblicamente per la presenza, e poi si affretta a smentire, via Facebook, un suo passaggio alla Lega.

Nella sala Mechelli c'è tutto lo stato maggiore del Lazio degli ex padani, guidato da Claudio Durigon e Francesco Zicchieri, una buona parte "delle 50 persone che ci servono, preparate e competenti", su cui Salvini punta per la sfida del prossimo anno per la fascia tricolore, "sperando che si possa votare anche per la Regione".

Nessun nome esce, neanche oggi, per la sfida al Campidoglio, nome che - se c'è - resta copertissimo. Ma il profilo, lo spiega Salvini, potrebbe essere "quello di un manager, perché non è detto che il sindaco debba avere una tessera di partito in tasca".

"Noi - scandisce il leghista, già con la cravatta d'ordinanza, in vista di tornare in Senato - siamo pronti, qui, in sala c'è già un pezzo di squadra, le idee le abbiamo".

Intanto bisogna mandare a casa il presidente della Regione, che è anche il secondo partner del governo nazionale, e così Salvini fa sapere di essere pronto, ("io che non ho mai creduto che debbano essere i giudici a risolvere i nodi politici") a portare le carte del presunto malaffare sul caso delle mascherine acquistate dal presidente del Lazio in Procura.

"Ci vado io - assicura - in Procura. Se serve porterò personalmente i documenti perché ci sono milioni di euro pagati in tasse dei cittadini del Lazio, finiti nel cesso". "Aspettiamo - chiede - che sia sentito il signor Zingaretti sui milioni di euro buttati via, alla faccia dei cittadini di Roma e del Lazio. E quando accadrà vorrà dire davvero che la giustizia è uguale per tutti".

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