Un prezzo unico europeo per i farmaci, in modo che il vecchio continente possa diventare un soggetto forte, in grado di contrattare un costo più conveniente per le nuove cure, rispetto ai singoli Stati? "Credo sia un risultato non solo difficile da ottenere, ma anche da perseguire, a causa delle differenze economiche, di potere d'acquisto e di dimensione dei mercati, ma soprattutto della carenza di volontà". E' il parere di Guido Rasi, direttore esecutivo dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema).
Parlando con l'Adnkronos Salute, Rasi spiega: "Quello che probabilmente sarebbe perseguibile è l'aggregazione variabile di alcuni Paesi catalizzata da uno specifico problema. Ad esempio sarebbe stato utile per l'epatite C, per quegli Stati dove la prevalenza della malattia è particolarmente alta. Un tentativo è attualmente in corso tra Olanda e Belgio. Queste esperienze potrebbero generare un nuovo modello di approccio comune", conclude.