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Rassegna stampa: il lavoro nei giornali di oggi

20 novembre 2017 | 10.06
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Rassegna stampa: il lavoro nei giornali di oggi

"Perché sono la forza trainante della nostra economia, e si trovano di fronte a sfide importanti su internazionalizzazione, innovazione e governance, ma sono anche protagoniste nel territorio creando posti di lavoro e operando come punti di riferimento di un indotto costituito da aziende piccole e artigiane. Sono centrali". Così, in un'intervista a Il Corriere della Sera, Bernhard Scholz, presidente dal 2008 della Cdo, la Compagnia delle opere spiega la scelta che ha portato l' associazione ad avviare con il primo 'Forum annuale Media impresa italiana', che si terrà mercoledì a Milano, il progetto Fabbrica per l' eccellenza, che per il 2018 prevede un articolato programma di altri forum tematici.

"Non basta che la nostra autonomia sia solo amministrativa, gestionale e contabile, dovrebbe anche essere economico-finanziaria, ovviamente rispettando i criteri del buon senso. Avere il paradosso del patrimonio bloccato con proiezione solo del saldo corrente sottrae risorse a scapito del progetto futuro di previdenza. Per dimostrare la nostra sostenibilità a 50 anni non possiamo ricorrere al patrimonio ma possiamo solo utilizzare il saldo corrente. Questo significa che per noi il patrimonio non è fruibile mentre per lo Stato è tangibile e infatti lo tassa". A dirlo, si legge su Il Sole 24 Ore, il presidente Enpam, Alberto Oliveti.

"All'interno di un gigante come Lufthansa, Alitalia sarebbe un vettore di contorno. Qualcosa a metà tra Swiss e Austrian, comprato soprattutto per evitare che lo facciano altri. Comprare Alitalia non farebbe certo aumentare la sua redditività. Secondo me è solo un modo per evitare che lo facciano altri, in particolare le low cost che con gli slot di Alitalia potrebbero iniziare a farle concorrenza nel lungo raggio. Una manovra che chiude un varco". Così, in un'intervista a Affari & Finanza, Ugo Arrigo, docente di Scienza delle Finanze all'università Bicocca.

"L'Ue è rimasta in piedi perché ha portato vantaggi netti per i cittadini: pace, libertà di espressione e un certa prosperità economica. Serve una formazione continua a livello europeo per i disoccupati, un reddito minimo e investimenti diffusi per arrestare la mobilità a senso unico dei giovani. Se vogliamo avere un'Europa equa, libera e sociale dobbiamo procedere a una migliore redistribuzione delle ricchezza prodotta. Conseguentemente, la prima azione è una riforma fiscale, a iniziare dal coordinamento dei regimi nazionali di tassazione. Così, in un'intervista a L'Economia del Corriere della Sera, Georges Dassis, presidente del Comitato economico e sociale europeo (Cese).

"L'Italia sta crescendo del 7% contro il 4% della media europea. Stiamo recuperando e possiamo avere un' accelerazione importante con la pubblica amministrazione. Si può, per esempio, già pagare la Tari online e a breve anche con il cellulare. La spesa dei negozianti per le transazioni con carta di credito è scesa: ora è l'1,5% circa. Il costo di gestione del contante è ben più alto: si pensi a trasporto, assicurazione, rischio di banconote false. All'estero e nella grande distribuzione lo hanno capito ed espongono il pos in evidenza". Così, in un'intervista a L'Economia del Corriere della Sera, Massimo Arrighetti, amministratore delegato di Sia, la società che ha sviluppato e gestisce la piattaforma Rt 1 di Eba Clearing, per i pagamenti istantanei in tutta Europa.

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