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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

06 maggio 2016 | 09.04
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"In estate, quando le scuole sono chiuse, per moltissimi bambini e ragazzi che non possono andare in vacanza l'alternativa è stare sulla strada. Perciò, a Napoli vogliamo tenere aperte le scuole dal prossimo 15 giugno fino a settembre. Abbiamo stanziato 4 milioni e 100mila euro, destinati a 275 istituti partenopei. Il nostro impegno è deciso e immediato. Ci sarà un bando, pubblicato sul sito www.areearischio. it, destinato a 4 aree metropolitane (Napoli, Palermo, Milano e Roma) per un investimento complessivo, con mio decreto, di 10 milioni di euro in 541 istituti scolastici. Ci vuole un esercito di maestre ed educatori, per occupare spazi di cui potrebbe impossessarsi chi ha altri progetti sulla vita dei ragazzi". Così, in un'intervista a 'Avvenire', il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini.

"Il debito italiano in percentuale sul Pil è effettivamente il secondo più alto nella Ue dopo quello greco, anche se la differenza è grande. I due Paesi però non sono paragonabili, Atene è in una situazione completamente diversa: ha perso l'accesso al mercato cinque anni fa e ha bisogno di tantissimi soldi per rimanere nell'eurozona. L'Italia non ha mai perso l'accesso al mercato. Anche quando pochi anni fa gli interessi sono schizzati in alto, il Paese è sempre stato capace di rifinanziarsi". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', Klaus Regling, alla guida del Meccanismo europeo di stabilità (Esm) e ceo del fondo salva Stati Efsf.

"Serve la flessibilità in uscita senza penalizzazioni dai 62 anni e un'articolazione delle età di pensionamento che tenga conto del lavoro svolto. In Germania, tanto per stare al modello tedesco, non esiste che gli operai vadano in pensione a 67 anni. Escono tutti prima. Ci piacerebbe capire se la proposta dell'Ape non sia temporanea, riservata cioè ai nati nel 1951-52-53. Non è quello che serve". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', il leader della Cgil Susanna Camusso.

"Non vogliamo più stare a guardare e subire scelte poco ragionate. Pensiamo sia arrivata l'ora che i dirigenti dicano la loro sui temi sui quali sono impegnati dalla mattina alla sera. I manager possono aiutare questo Paese a crescere. Il Jobs act ha portato un cambiamento positivo nel mercato del lavoro. L'occupazione vera, però, si crea con la crescita e a questo fine la strada è ancora lunga. Manca un disegno Paese complessivo e strutturale: servono investimenti in innovazione, nella banda larga, piani per trasporti, energia e siderurgia". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager.

"Il team che ha vinto la Premier League inglese è un gruppo in cui non vi sono giocatori che spiccano, capaci da soli di catalizzare l'attenzione di media e tifosi. E di distinguersi dagli altri. Compito del coach è soprattutto quello di gestire la comunicazione giusta verso tutti i calciatori per costruire un rapporto sincero che è il collante indispensabile per una squadra di calcio, ma anche per un team di lavoro. Massima attenzione, poi, nei momenti di difficoltà che possono capitare. Una partita persa malamente. L'errore più grave che l'allenatore può commettere è di scatenare la caccia al colpevole. Al contrario è fondamentale mantenere un atteggiamento positivo che poi ritorna sempre in termini di morale del gruppo. Insomma, mai cercare i capri espiatori perché si creano divisioni insanabili fra buoni e cattivi e si frantuma irrimediabilmente il gruppo". Così, in un'intervista a 'Libero', Paolo Citterio, presidente della Gidp.

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