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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

05 marzo 2015 | 10.28
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Paola Profeta e Rita Querzè: quei 450 euro che dividono ancora gli uomini dalle donne.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Il divario economico tra uomini e donne in Italia è del 45%. Tradotto in soldi, questo vuol dire che se un italiano ogni mese guadagna mille euro, una italiana si deve accontentare di 550. I dati dell'Eurostat sono calcolati su tutti i cittadini: considerando solo chi lavora, la percentuale scende intorno al 7%". Lo scrivono Paola Profeta e Rita Querzè sul 'Corriere della Sera'. "Ma se la parità va cercata nel portafogli, molti 8 marzo devono passare prima che l' obiettivo sia raggiunto. E se i nuovi occupati che si registreranno nei prossimi mesi non saranno trattati diversamente in base al genere, sarà perché intascheranno tutti il minimo contrattuale".

"La situazione era molto più seria ai nostri tempi perché non c' erano commistioni tra spese legittime e illegittime. Oggi si usano i fondi dei gruppi regionali per pagare spese personali. Questo non avveniva ai miei tempi. Quando ero capogruppo ero legittimato a farmi comprare i giornali con i fondi del gruppo, ma li ho sempre acquistati io". Lo dice Enrico De Mita, al 'Corriere della Sera'. "Mi sono sentito offeso in quanto politico rispetto a un costume che non mi appartiene. E mi ribello alla commistione che si sta facendo tra scorrettezza politica e politica tout court. La teoria della casta è pericolosa perché adesso non si distingue più. Per la gente chiunque fa politica è un ladro".

L'Iran è "un pericolo vero che si sta espandendo nella regione e che presto potrebbe rappresentare non solo una minaccia per Israele, ma per l' intero mondo libero. Bisogna ascoltare Netanyahu", dice lo scrittore israeliano David Grossman anche se spiega "spero davvero che Netanyahu non vinca le elezioni"."L' Iran è un paese che da mattina a sera proclama di aspirare ad annientare Israele, in cui ancora ieri il Parlamento si è levato in piedi per gridare "Morte ad Israele", un paese che lentamente ma sicuramente si impadronisce di altri paesi del Medio Oriente, a partire da Libano per mezzo di Hezbollah, passando per la Siria e che ha rapporti persino con i sunniti di Hamas a Gaza, per non parlare poi dello Yemen", aggiunge.

Quanto accaduto a Palermo, l'arresto di Roberto Helg, conferma che il sistema illegale è tra noi imprenditori. Bisogna denunciare, chiunque sia. Invece c è tanta ipocrisia. E non solo a Palermo. Anche qui a Bari. Non nascondiamoci dietro a un dito. Dicono 'non ci riguarda', ma poi tutti pagano e nessuno denuncia". È durissima Angela Partipilo segretario generale della Camera di commercio di Bari e direttore di Unioncamere Puglia che dice ad 'Avvenire': "Mi vergogno per lui, siamo noi i primi ad essere stati offesi. Certo sono contenta che anche chi ha denunciato sia un nostro associato e questo mi fa ben sperare, ma purtroppo so che è un caso isolato. Dobbiamo sconfiggere una clima mafioso provocato da un'assuefazione all'illegalità".

"Il reddito di cittadinanza, chiamato anche Basic income o reddito garantito, può essere uno strumento interessante per assicurare reddito a chi non è in grado di lavorare oppure a chi, per condizioni familiari, non ha la possibilità di lavorare. Esistono già molti sostegni al reddito, ma la proposta in discussione sarebbe un modo per raggruppare i vari sostegni distribuiti da Inps e altri istituti". Lo dice al 'Fatto Quotidiano' Luciano Gallino. "Penso che, in funzione della creazione di posti di lavoro, accanto al reddito ci sia una seconda opzione, la creazione diretta di occupazione, che rappresenta un diritto più soddisfacente che non il diritto a un reddito."

Antonio Giacomelli , sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, punta a un modello di sviluppo in cui il pubblico avrà un ruolo di garante degli investimenti. "Con il presidente del Consiglio -dice al Sole 24 Ore- abbiamo concordato le indicazioni da dare alla Cdp: ci aspettiamo che i soggetti partecipati dal pubblico siano i più decisi protagonisti del piano. In quest' ottica Metroweb potrà sviluppare un' azione ancora più incisiva di quanto già fatto finora".

Le aziende a controllo familiare non sono una rarità e non sono nemmeno in via di estinzione in Europa. A livello mondiale il numero è in incremento rispetto al 2005: si è passati dal 15% al 19% nelle imprese del Fortune Global 500. I dati sono stati presentati da Donato Iacovone, amministratore delegato di EY Italia e EY Mediterranean managing partner che dice al 'Sole 24 Ore': "A mio avviso bisogna investire nei giovani, noi lo facciamo. E poi bisogna affacciarsi al mondo delle università. Per questo abbiamo deciso di sponsorizzare una cattedra nelle strategie delle aziende familiari. Occorre riavvicinare generazioni, mettere insieme università e imprese, lavorare insieme per capire meglio il mondo dove sta andando e quali sono le opportunità da cogliere".

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