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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

27 gennaio 2015 | 10.53
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La svolta a sinistra della Grecia e le preoccupazioni per l'euro sui giornali in edicola.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"La decisione assunta giovedì scorso dalla Banca centrale europea è stata coraggiosa. Ed è una buona notizia. Ce n' è anche una cattiva, però: ed è che il coraggio della Bce non sembra, per ora, essere accompagnato da un azione altrettanto decisa da parte di Bruxelles e dei governi nazionali su debito, investimenti e politica fiscale: azione che invece è un indispensabile complemento della politica monetaria". Lo scrive sul 'Corriere della Sera' l'economista Lucrezia Reichlin. "Se l' economia dovesse deludere anche nel 2015 e la Bce fosse lasciata sola a fornire gli stimoli necessari, le tensioni all' interno del Consiglio dell' istituto sarebbero difficilmente gestibili e l' Unione non sopravvivrebbe ad un governo della politica monetaria che vede la Germania in sistematica opposizione", spiega.

Vassilis Vassilikos autore del romanzo capolavoro 'Z, l'orgia del potere' dice al 'Corriere della Sera': "C'è stato il Trattato di Maastricht. Ancora non mi capacito di come uno come Mitterrand possa averlo fatto passare così com' è. In tutto il trattato non c' è mai la parola cultura. E la metamorfosi dell'Europa è in quel testo. Non nell'euro. E l' energia per metterlo in pratica è arrivato dai nuovi Stati membri, tutti gli ex Paesi del patto di Varsavia". Sarà Tsipras a riportare il continente sulla retta via? "Ci hanno detto di essere parassiti inefficienti. Ma per curarci hanno creato povertà e recessione. Non so cosa riuscirà a fare Tsipras. Il futuro è una moltitudine di possibilità. Credo ci proverà. Di sicuro, oggi, ha restituito orgoglio, dignità, speranza".

Martin Schulz, presidente dell'europarlamento dice al 'Corriere della Sera': "Non dobbiamo avere paura delle espressioni colorite della Bild, non dovremmo avere paura di Alexis Tsipras e della sua Syriza. Conosco Tsipras ormai da tempo. Abbiamo una relazione franca, diretta. Le nostre posizioni sono diverse, ma non è un anti-europeo: con lui si può discutere. È in primo luogo un politico pragmatico, e carismatico". Se questa vittoria sia una buona notizia per la Grecia e l'eurozona "potremmo dirlo solo alla fine del mandato. La risposta dipenderà soprattutto da Tsipras, se saprà dimostrare leadership, visione, strategia e spirito di compromesso, nel Paese e fuori", aggiunge.

"Nessuno vuole l'Armageddon, l'apocalisse politica, neanche Tsipras. La vittoria di Syriza è un' ottima notizia, da oggi la Grecia fa meno paura". Lo dice al 'Corriere della Sera' Marco Mazzucchelli, managing director della banca svizzera di gestione patrimoniale Julius Bär. "Piacciono il realismo e l'affidabilità che un incarico di governo comporta -spiega-. L' istituzionalizzazione di movimenti politici alternativi come Syriza impone di neutralizzare o quantomeno mitigare gli aspetti più radicali della loro piattaforma ideologica. Inoltre alcune proposte avanzate da Tsipras non sono così anarchiche, penso alla redistribuzione degli oneri fiscali o alla rimodulazione delle scadenze per il rimborso del debito che per ora si concentrano nel 2015-16: rinviarle di 7-10 anni è una strada percorribile".

"Il governo Tsipras rappresenta una grande occasione per la Grecia. Per la novità del personaggio, perché dopo 40 anni non sono al governo né i conservatori né il Pasok, al Paese viene data un' opportunità irripetibile di liberarsi delle vecchie sovrastrutture, dei clientelismi e degli oligarchie familiari che ne hanno compromesso lo sviluppo. Certo, non bisogna fare passi falsi". Daniel Gros, economista tedesco sostenitore del dialogo contro gli "opposti feticismi" (austerity-espansione) lo dice a 'La Repubblica'. "Finora la Merkel è stata pacata. Meno parlano, i più alti dirigenti, meglio è. Inevitabilmente dalle seconde linee partono colpi severi. Anche in Grecia c' è chi parla troppo", spiega.

"Innanzitutto voglio dire che riavvieremo il dialogo con le autorità greche, in particolare sul programma di riforme strutturali. C' è molto ritardo da recuperare. In particolare va messa in moto la riforma dell' apparato statale e del sistema di raccolta fiscale, l' accorciamento dei ritardi giudiziari. Queste non sono misure di austerità, sono riforme fondamentali che ancora non sono state realizzate". Lo spiega Christine Lagarde direttore del Fondo Monetario Internazionale a 'La Repubblica'.

Sergio Cofferati è molto soddisfatto per la vittoria di Syriza. E per quanto riguarda l' Italia non ha dubbi: "Serve un nuovo partito radicato", come spiega al 'Fatto Quotidiano'. "In Grecia diventa presidente del Consiglio una persona di profilo molto interessante -aggiunge l'ex leader della Cgil- che guida un partito di sinistra dopo una crisi lunghissima. E dopo un intervento dissennato dell' Europa attraverso la Troika. Contrariamente a quanto sembrava non c' è stato il prevalere di una destra estrema nazionalista e tendenzialmente antidemocratica. Ma vince una sinistra di riformismo forte con elementi inediti molto interessanti".

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