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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

18 luglio 2014 | 10.47
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La crisi economica al centro delle pagine dei giornali in edicola.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Devo prima vedere le proposte e i numeri. La mia intenzione è affrontare questo dibattito con calma. Ci sono le regole e c'è spazio per la flessibilità. Sappiamo che in Italia è stato preparato un piano di riforme molto promettente. Deve essere ora tradotto in pratica ed attuato. Ci sono diverse riforme strutturali in cantiere, alcune potrebbero avere un costo, altre no. Parliamone guardandoci negli occhi per vedere se si trovano delle soluzioni che non mettano in questione il patto di stabilità o la credibilità dell'Eurozona". Così, intervistato da 'La Stampa', Jyrki Katainen, commissario Ue per l'economia.

"ll contratto di ricollocazione è un contratto trilaterale fondato sulla cooperazione tra strutture pubbliche e private accreditate, con lo scopo di ridurre al minimo il fenomeno della disoccupazione". Così l'assessore al Lavoro della Regione Lazio, Lucia Valente, sui contratti di ricollocazione per gli esuberi in Alitalia, intervistata da 'Libero'.

"È stipulato -continua- dalla persona interessata con un soggetto pubblico - e cioè i centri per l' impiego - e con uno dei soggetti accreditati allo svolgimento dei servizi specialistici per il lavoro. In sostanza, è prevista l' attivazione di un servizio di assistenza intensiva per la ricerca di una occupazione il più possibile corrispondente alle capacità professionali e alle aspirazioni della persona interessata".

Ingegneri (ma non solo), tenete d' occhio le nostre multinazionali di famiglia. Perché si trovano opportunità di lavoro interessanti e, spesso, pure a tempo indeterminato. E' quanto si legge su l'inserto 'TrovoLavoro' del Corriere della Sera oggi in edicola. "Da qui a un anno e mezzo, per esempio, Nordmeccanica, il produttore di macchine per gli imballaggi flessibili della famiglia Cerciello -si legge ancora- assumerà 60-80 persone (già ne occupa 260), tra cui ingegneri meccanici, elettronici e chimici, neolaureati o con 3-5 anni di esperienza. E senza prendere minimamente in considerazione l' idea di offrire stage o contratti d' apprendistato".

"Preferiamo investire su chi rimarrà con noi" dice chiaro e netto il direttore tecnico e responsabile di gruppo per la ricerca e sviluppo Vincenzo Cerciello, figlio di Antonio Cerciello, l' ingegnere meccanico che nel '98 ha rilevato l'azienda e cominciato l' espansione internazionale. E, rimanendo nella packaging valley emiliana, anche i Marchesini puntano a "formare e trattenere" o, come la mettono loro hanno un turn over bassissimo, ma turn over interno altissimo. La maggioranza degli inserimenti (una ventina all' anno) del Marchesini Group, che oggi è guidato dalla seconda generazione e conta 1200 dipendenti, riguarda neodiplomati. "Ma - come sottolinea Valentina Marchesini, marketing manager (e nipote del fondatore) - ingegneri dell'automazione, elettronici e meccanici vanno come il pane".

Assume anche un'altra bella storia del made in Italy, Aboca, azienda della famiglia Mercati che coltiva piante medicinali tra le colline della Valtiberina e produce integratori alimentari e non solo distribuiti in 15 Paesi. Per chi fosse interessato, sta ricercando 9 profili particolari nell' immediato: un addetto alla comunicazione medico scientifica per la Polonia, esperti di business intelligence, validazione e manutenzione, un medical manager, due figure nell'ambito regolatorio, una persona per l' allevamento e uno stagista per il labelling. Più in generale, le lauree in farmacia e ctf sono le più richieste e la conoscenza dell'inglese è spesso un must.

Chimici e biologi, innanzitutto. Ma anche ricercatori- coloristi. Sono loro i motori delle 'fabbriche del trucco', com e scrive l'inserto 'Trova Lavoro' del 'Corriere della Sera' oggi in edicola. Del comparto beauty & make up, per intenderci.

Un mercato internazionale che vale 200 miliardi di euro di cui 9 e mezzo solo in Italia. Ed è Cremona e dintorni la nostra 'Beauty Valley': 110 aziende, oltre 3000 addetti e un fatturato di 650 milioni di euro. Ma è la Lombardia (in genere) a guidare il comparto pur se troviamo "imprese della bellezza" in altre 3-4 regioni.

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