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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

30 agosto 2016 | 10.35
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"In alcuni Paesi il rifiuto della globalizzazione si è tradotto nel rifiuto del Ttip. Mentre invece l'accordo tra Unione Europea e Stati Uniti è un antidoto alla globalizzazione così come l'abbiamo vissuta fino ad oggi, perché crea la più grande area di libero scambio nel mondo con standard elevati, che diventano automaticamente globali. È il modo in cui l' Occidente può riprendere in mano il timone della globalizzazione". Così, intervistato dal 'Corriere della Sera', il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.

"La discussione spesso si è concentrata -continua Calenda- su falsi miti e temi che non sono neppure previsti dal negoziato, come ad esempio gli Ogm oppure i servizi pubblici, la cultura o i diritti. Ci sono poi ancora molti preconcetti sul livello degli standard americani. Sull'automotive gli Stati Uniti hanno standard più elevanti dei nostri, mentre sulla chimica quelli europei sono più elevati ed è stato chiarito che una convergenza è possibile solo al rialzo".

"Abbiamo bisogno di sapere lo stato delle singole abitazioni perché la gente ci chiede di entrare a prendere le cose. Non essendo possibile fare valutazioni da terra perché la maggior parte delle strutture sono collassate, siamo stati costretti ad utilizzare i droni per avere una prima fotografia della situazione". Così, intervistato da 'L'Unità' il cado dipartimento dei vigili del fuoco, prefetto Bruno Frattasi.

Per Frattasi "c'è una pesante perdita di edifici. Pur essendo cartografie provvisorie è chiaro che oltre la metà del patrimonio abitativo di Amatrice, escluse le numerose frazioni, è finito in macerie".

"Ora il nostro dovere è quello di fare in modo che non si perda neanche un istante per avviare la fase della ricostruzione. E credo che l’esperienza di Vasco Errani sia una risorsa importante per il Paese perché ha dimostrato una sensibilità rara quando ha dovuto affrontare la ricostruzione proprio qui in Emilia Romagna". Così, intervistato da 'L'Unità', il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina.

"Penso, però, e sono sicuro -continua Martina- che anche Vasco sia d’accordo con me, non basta un uomo solo, non ci sono supereroi da mettere in campo. C’è bisogno di un grande lavoro corale, di squadra, e consapevolezza diffusa".

"Quello dell’Emilia-Romagna è stato definito, a ragione, il primo terremoto industriale della storia. Il sisma colpì infatti un territorio che da solo vale il 2% del Pil nazionale. Ancora oggi dopo quattro anni, ogni mese si tiene il comitato istituzionale tra Commissario alla ricostruzione e i sindaci dei Comuni colpiti". Così, intervistato da 'L'Unità', il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

"A riprova del fatto -continua Bonaccini- che si stia costantemente procedendo a ricostruire pochi mesi fa ben 25 comuni, sul totale dei 60 coinvolti nel 2012, sono usciti dal cosiddetto "cratere", perché hanno già pressoché completato la ricostruzione".

"Già a luglio però Carlo Calenda aveva spiegato che era molto difficile arrivare a un accordo in tempi rapidi. Dire però che il negoziato è fallito è decisamente esagerato. La trattativa è così importante che sarebbe una follia buttarla via". Così, intervistata da 'Avvenire', Lisa Ferrarini, imprenditrice (è alla guida dello storico salumificio di famiglia) e vice presidente di Confindustria con delega per l’Europa, sul Ttip.

"È vero che il 14esimo turno di trattative, a luglio, avrebbe dovuto dare indicazioni affidabili sulla possibilità di arrivare a un’intesa -conclude Ferrarini- e invece si è chiuso senza nemmeno l’indicazione del prossimo appuntamento. Diciamo che è una battuta d’arresto, non un fallimento".

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