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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

20 luglio 2017 | 09.59
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Ora bisogna accelerare, in particolare su tre punti: natalità delle imprese, il loro rafforzamento dimensionale, la cornice che riguarda la Pubblica amministrazione, a partire dagli investimenti pubblici. Oggi si parla di industria 4.0, ma siamo di fronte ad un grande cambiamento che riguarderà le infrastrutture 4.0. Occorre immaginare un grande disegno che riguardi anche l'Europa. Una riflessione che va fatta puntando anche ad una riforma delle politiche di coesione post 2020: serve una semplificazione, una maggiore efficacia, un dialogo Regioni-Ue. Le infrastrutture avranno un ruolo centrale". Così, in un'intervista a Il Sole 24 Ore, S tefan Pan vicepresidente di Confindustria.

"La mia proposta prevede di garantire un pavimento sotto cui non si può andare in base agli anni di attività svolta, includendo i periodi di cura, la maternità, la ricerca attiva di un lavoro, e all' età di uscita. Nelle mie ipotesi, a un lavoratore che uscisse a 66 anni con 42 anni di attività sarebbe garantito un lordo annuale di 14 mila euro, circa 920-930 euro netti al mese. A uno che, invece, avesse solo 30 anni di contributi, alla stessa età di ritiro, corrisponderebbe un lordo di poco più di 10 mila euro, circa 650 euro al mese. Una cifra più bassa, ma certamente più alta dei 448 euro di assegno sociale". Così, in un'intervista a Il Manifesto, l'economista Michele Raitano.

"Dovrebbero essere le forze produttive, la politica lungimirante, l'Europa stessa, i giovani ricercatori a chiedere al Parlamento di mettere al primo posto investimenti seri nella ricerca, incentivi forti alla mobilità dei ricercatori e dei dottorandi, fondi di avviamento per chi si sposta, la liberalizzazione delle forme contrattuali, il superamento dei settori disciplinari che soffocano le possibilità di sviluppo interdisciplinare, l'ammodernamento dei laboratori e delle strutture didattiche. E poi, ovviamente, di discutere anche di scatti e di riconoscimenti salariali. E' una richiesta ingenua. Ma la mia generazione è quella del 'siamo realisti, esigiamo l'impossibile'". Lo scrive su Il Sole 24 Ore Dario Braga, presidente e direttore dell'Istituto di studi avanzati dell'università di Bologna.

"Il tema della produttività delle aziende è uno dei temi economici più rilevanti per il futuro e meriterebbe di essere posto al centro del confronto. Negli ultimi tempi persino il tema residuale dei voucher ha avuto eco, ma su come far crescere la ricchezza delle famiglie e delle imprese, nulla. Il nostro è uno strano Paese. Sono più visibili le pagliuzze che le travi". Lo scrive su Libero l'ex leader della Cisl, Raffaele Bonanni.

"Le aree prioritarie per l'espansione internazionale del gruppo Fs Italiane in generale, e di Italferr in particolare, sono il Medio Oriente (Iran, Arabia Saudita, Oman), l'India e il Sud Est asiatico (Malesia, Thailandia, Singapore, Vietnam), le Americhe (Brasile, Argentina, Colombia, Perù, Usa e Canada) e l'Africa (Costa d' Avorio, Congo e Sudafrica) e l'Australia. Nel mondo ci sono 200 aziende ferroviarie ma sono solo sette i Paesi con linee ad alta velocità. Abbiamo quindi la possibilità concreta di esportare il nostro know-how all'estero, soprattutto nei Paesi con forti gap infrastrutturali". Così, in un'intervista a Il Sole 24 Ore, Carlo Carganico, amministratore delegato di Italferr, la società d'ingegneria di Fs Italiane.

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