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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

17 ottobre 2017 | 10.01
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Industria 4.0 ha l' effetto di aumentare del 30% la produttività riducendo i costi del lavoro; l'introduzione di sistemi digitali avanzati nell'industria manifatturiera altera completamente la scala dei processi produttivi, rendendo conveniente la manifattura all'interno di impianti più piccoli, più flessibili e più vicini ai consumatori finali di quanto non sia la concentrazione della produzione in impianti di grandi dimensioni in paesi a basso costo del lavoro". Così, in un'intervista a Il Corriere della Sera, Rich Lesser, presidente e amministratore delegato del Boston Consulting Group (Bcg).

"Dal primo gennaio 2019 la rivalutazione degli assegni pensionistici tornerà ad un sistema più favorevole. Ma a noi interessava allo stesso modo che ci fossero misure per rifinanziare gli ammortizzatori sociali e per migliorare la situazione dei giovani. Invece non c'è niente. Credo che bisogna affrontare la situazione con obiettività. Il governo finora non ci ha ascoltato. E' quindi necessario un livello di mobilitazione più alto. E' questa la proposta che farò a Cisl e Uil. Lo faremo come pensionati e lo chiederemo alle confederazioni. Così, in un'intervista a Il Manifesto, Ivan Pedretti, segretario dello Spi Cgil.

"Abbiamo una situazione positiva di rilancio del paese. Gli investimenti sono ripresi, abbiamo raggiunto un livello record di export, le imprese hanno fatto la propria parte, apprezzando la scelta dei due governi Renzi e Gentiloni di realizzare un piano di politica industriale puntando sui fattori. Anche il jobs act ha avuto effetti positivi sull' occupazione. La reputazione del paese è migliorata, il paese suscita interesse, ma altre nazioni, come Germania e Francia, attraggono più investimenti rispetto a noi. Pesa ancora un rischio paese, abbiamo zavorre, disfunzioni del sistema che vanno cambiate". Così, in un'intervista a Il Sole 24 Ore, Alessio Rossi presidente giovani di Confindustria.

"Se la Lombardia potesse trattenere una parte del proprio residuo fiscale sul territorio potrebbe fare grandi cose. Ad esempio tornare a finanziare la ricerca zootecnica e gli istituti zooprofilattici. Le possibilità non mancano, partendo da un dato inconfutabile. Per anni ci hanno detto che l'avicolo e il suinicolo andavano bene e non avevano bisogno di contributi. A forza di non incentivarli questi due grandi valori aggiunti del nostro Paese rischiano di essere superati dai concorrenti di altri Stati che su questi settori hanno messo delle risorse". Così, in un'intervista a Libero, Ettore Prandini, vicepresidente nazionale e numero uno in Lombardia di Coldiretti.

"Altro che tre quarti di risorse, questa manovra è costruita al 100% con un unico obiettivo: evitare l'aumento dell'Iva. La premessa è che sono pienamente d' accordo sul fatto che scongiurare l' aumento dell'Iva era fondamentale perché altrimenti ci sarebbero stati effetti pesantissimi sull'economia. Detto ciò, l'analisi della manovra è semplice: 10 miliardi sono di maggior deficit e altri 6 miliardi sono aumenti di entrate, che poi sono più tasse (e dentro ci sono pure 'una tantum' come la riapertura della rottamazione delle cartelle esattoriali)". Così, in un'intervista a Il Messaggero, l'economista Mario Baldassarri.

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