"Non è come il 2011, il mio primo anno da Governatore della Banca d’Italia. Allora dovemmo gestire una vera crisi finanziaria dovuta al rischio di una rottura dell’euro; oggi bisogna risolvere i problemi di alcune banche e garantire che il risparmio degli italiani stia al sicuro, e lo faremo". Così, intervistato dal 'Corriere della Sera', il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco.
Secondo Visco "gli stress test non sono andati male, ma vanno interpretati. Nel complesso le nostre banche, con l’eccezione di Mps, hanno dimostrato una buona tenuta. Il Monte viene da un periodo difficile, è in ristrutturazione, e per la banca lo stress test è stato particolarmente severo".
"Bisogna ricordarsi che siamo nel mezzo della stagione estiva, quando i volumi di scambio sono ridotti. Guardando agli stress test, si vede che, con l’eccezione di una banca piuttosto grande e di alcune situazioni al limite, tutte le banche sono andate bene, anche nello scenario avverso". così, intervistata da 'La Repubblica', Elke Konig, che guida il Cfomitato di risoluzione, autorità che gestisce le crisi bancarie.
"Si è trattato -continua- di uno stress test severo, che ha mostrato la resilienza dell’industria nel suo complesso".
"L’ultimo anno non è stato il più facile della mia vita, ma bisogna sempre guardare avanti, e davanti a Italmobiliare ci sono 700 milioni di opportunità da investire per creare valore per tutti". Così, intervistato da 'La Repubblica', Carlo Pesenti sulle prospettive dell'azienda.
Secondo Pesenti "il comparto bancario in questo momento deve fare conto con tre fattori di incertezza troppo grandi come la rivoluzione tecnologica dei servizi online, l’incertezza sullo stato degli Npl e i tassi negativi che rendono i margini anti economici".
"Non c’è stato da parte nostra alcuno stop, noi sosteniamo Atlante 2, ma il governo deve chiarire quale sarà il percorso". Così, intervistato da 'La Repubblica', Alberto Oliveti, presidente dell'Adepp, l'associazione degli enti di previdenza, commenta, la possibilità che le casse previdenziali partecipino ad Atlante 2 con 500 milioni di euro.
"Non abbiamo ancora ricevuto -continua Oliveti- il prospetto relativo all’investimento: i nostri cda questo aspettano prima di dare un giudizio. Inoltre dubito che le Casse possano investire in 'non performing loans' per via di una norma approvata a febbraio. Ad ogni buon conto -conclude Oliveti- ciascun cda deciderà in proprio e metterà o non metterà a disposizione una quota parte dei 500 milioni".
"Il nostro direttore finanziario stima un impatto di 200 milioni quest’anno e di 400 in ciascuno degli anni successivi; può fare lei i conti". Così, intervistato dal 'Sole 24 ore', Jim Farley, 54 anni, americano, dal gennaio 2015 presidente di Ford Europe.
"Già dal secondo trimestre -continua Farley- abbiamo dovuto svalutare il valore in dollari dei nostri asset nel Regno Unito: questo ha sottratto 70-90 milioni all’utile".