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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

15 marzo 2016 | 10.06
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Insomma inizia con le elezioni regionali tedesche una nuova era politica europea, dove il nazionalismo crescente la farà da padrona: uno spirito folletto e malvagio da cui sono scaturiti solo malanni e tristezze in un continente che non merita di rivedere e ripercorrere gli errori del passato". Così, in un intervento sul 'Mattino', l'economista Giulio Sapelli.

Per Sapelli "il punto è che il nazionalismo ha radici fortissime in ogni classe e ceto delle popolazioni tedesche: esso è riemerso con forza inusitata decretando un inaspettato successo dei partiti anti europeisti".

"I leader della sinistra europea non hanno dimostrato, parlando in generale, di avere la capacità, direi persino la volontà, di presentare al popolo europeo un programma comune e, soprattutto, di mobilitare i movimenti politici che alla sinistra europea fanno riferimento". Così lo storico Massimo Salvadori, intervistato da 'L'Unità', sulle conseguenze economiche, delle elezioni tedesche.

"Tutto viene affidato ai discorsi in sede di Parlamento europeo e ai comunicati ufficiali, seguiti agli incontri di capi di Stato e e di membri di governo. La conseguenza -conclude Salvadori- è che in un simile contesto, sono i vari partiti e movimenti populisti ad occupare la scena e a mobilitare attivamente i loro seguaci".

"L’affermazione di movimenti populistici, di cui si ha la preoccupante dimostrazione nei risultati delle tre elezioni regionali tedesche di domenica scorsa, si nutre della forte contestazione delle politiche sull’immigrazione – nella specie, quella di Angela Merkel che però è stata coraggiosa, pur con qualche oscillazione – ma trae alimento anche dalle condizioni dell’economia che, paradossalmente, se la ricetta dei soloni della Bundesbank e di quelle non ristrette aree della società tedesca si dovessero mai affermare, certamente peggiorerebbero". Così, in un intervento su 'L'Unità', l'econiomista ex-Bankitalia Angelo De Mattia.

"Pure questo risultato elettorale dovrebbe sollecitare la modifica non solo delle politiche europee, ma anche degli ordinamenti, a cominciare dal Fiscal compact. I segnali provenienti da diversi versanti -conclude De Mattia- impongono di agire".

"E' il prototipo della concezione per la quale si considera la maternità un ostacolo. Le ragazze vengono discriminate perché potenzialmente madri, succede nel lavoro come in politica. Espressioni arretrate e conservatrici non sono solo di destra. E' una cosa trasversale". Così, intervistata dal 'Corriere della Sera', la vice presidente del Senato, Valeria Fedeli,

"Siamo ancora il Paese -conclude Fedeli- che ha un gap occupazionale significativo tra donne e uomini e che solo da due giorni vede l’applicazione della nostra legge contro le dimissioni in bianco".

"Si può fare molto di più. Serve più welfare per l’infanzia, più asili nido e più sostegno alle mamme". Così Mariastella Gelmini, già ministro dell'Istruzione, intervistata dal 'Corriere della sera', sul lavoro delle donne.

Per Gelmini "la maternità è una cosa bellissima. E non si rinuncia a un figlio per il lavoro o la politica. Certo, io faccio i conti ogni giorno con i sensi di colpa. Perché -conclude- devo fare i salti mortali per vedere mia figlia. Ma appena posso cerco di esserci".

"Tutto si tiene: se solo il 47% della donne lavora è chiaro che i pregiudizi persistono. Se una donna lavora, produce reddito e la sua percezione cambia. Il rispetto di genere va insegnato ai nostri figli fin da piccoli. E poi il tasto su cui tanto insisto: il linguaggio di genere. Se una donna non viene chiamata sindaca ma sindaco, vuol dire che non viene riconosciuta alle donne la capacità di raggiungere i vertici mantenendo il loro genere femminile". Così, intervistata da 'La Repubblica', la presidente della Camera, Laura Boldrini, sulla condizione delle donne al lavoro,

Per Boldrini si deve mettere mano a "occupazione, welfare, politiche di genere. Ma le donne sui temi che le riguardano non devono dividersi. Alla Camera è nato un intergruppo di deputate sui vari temi".

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