cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 15:36
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

23 aprile 2014 | 09.45
LETTURA: 5 minuti

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Roma, 23 apr. (Labitalia) - "La verità la sanno tutti. Alla riunione c'erano due ministri e tutti i capigruppo di maggioranza. Il ministro Poletti -assieme alla Boschi -hanno presentato una proposta in quattro punti: la diminuzione da 5 a 4 rinnovi chiesta da noi del Pd; la possibilità da parte dell'imprenditore di scegliere per l'apprendistato tra formazione pubblica o privata, voluta da Ncd; la trasformazione da assunzioni a sanzioni pecuniarie per i contratti eccedenti il 20% nel rapporto tra tempi determinati e totale dipendenti, chiesta da Scelta Civica; l'indicazione nel 'preambolo' del decreto di un principio di valorizzazione del contratto di inserimento a tempo indeterminato, chiesto da noi del Pd e da Scelta Civica. In seconda battuta, ha ridotto la proposta ai soli ultimi due punti". Così il presidente della commissione Lavoro del Senato, Cesare Damiano ricostruisce la vicenda in un'intervista a 'l'Unità'.

"Il capogruppo Roberto Speranza e io - continua - ci siamo assunti la responsabilità di dire 'sì'ad un nuovo compromesso. Invece la delegazione di Ncd - Sacconi e De Girolamo - hanno chiesto tempo per riunirsi: prima da soli e poi con i due ministri. Alla fine il ministro Poletti ha annunciato la fiducia sul testo uscito in commissione".

Da oggi, si legge su 'Italia Oggi', la banca dati dell'anagrafe tributaria dispone anche delle informazioni sugli acquisti di importo da 3.600 euro in su, anche se non documentati da fattura (per esempio, ricevute e scontrini fiscali di banchetti nuziali, gioielli, mobili ecc., nonché di quelli documentati da fattura di qualsiasi importo, effettuati dai consumatori nel 2013. Questo grazie allo strumento dello spesometro, che il legislatore tributario ha inventato nel 2010, riesumando gli elenchi clienti e fornitori di antica memoria e implementandoli con i dati delle transazioni 'business to consumer'.

Per creare lavoro ora ci vogliono tre cose: "buon senso, regole certe e interventi a favore della ripresa, perché se la domanda non riparte con le leggi si fa poco". Marco Venturi leader della Confersercenti e presidente di turno di Rete Imprese Italia, in un'intervista a 'La Repubblica', chiede che il decreto sul lavoro contenga nome decise, che non spalanchino le porte a possibili contenziosi. "Queste incertezze politiche sul testo non favoriscono di certo le assunzioni" commenta.

"Il decreto costituisce senza dubbio - ammette - un passo avanti, perché permette alle aziende di muoversi con una maggiore flessibilità rispetto al passato, ma contiene allo stesso tempo elementi che non possono non preoccupare le piccole imprese. La norma che prevede la trasformazione in lavoro a tempo indeterminato dei contratti a termine che superano la quota del 20 per cento e quelle sul diritto di precedenza, causeranno nuovi contenziosi. Così rischiamo di trasformare gli incentivi in disincentivi".

"Non ci vuole un premio Nobel per capire che la soluzione non è aumentare le tasse e tagliare i trasferimenti, ma individuare e tagliare gli sprechi". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Luca Zaia, governatore del Veneto. "Porrò sul tavolo la questione del Sud - afferma - le cui prime vittime sono proprio i cittadini meridionali. E faccio notare che il presidente Renzi non parla mai di questioni del Mezzogiorno".

"Il rischio che vedono i lavoratori di un'azienda più che martoriata è quello dell'attesa fino alle elezioni. L'Alitalia non può aspettare il 25 maggio e se qualcuno pensa di dare le brutte notizie ai lavoratori dopo le elezioni europee sta lavorando ancora per affossare la compagnia". Così, in un'intervista a 'Il Fatto quotidiano, Andrea Cavola ex dipendente Alitalia e sindacalista Usb. "Quello che posso dire da sindacalista - sottolinea - è che nel 2008 la metà dei lavoratori di Alitalia, circa 12 mila persone, è stata mandata a casa. Io faccio parte di questi. Nei cinque anni successivi il sindacato non si è tirato indietro nel trovare soluzioni alla difficile situazione dell'azienda e solo due mesi fa è stato siglato l'accordo su cig e contratti di solidarietà che ha riguardato circa 2000 persone. Mi sembra che abbiamo già dato".

"La compagnia degli Emirati Arabi - fa notare - è un gigante e chi pensava che il suo arrivo significasse solo lo sbarco di un novello Paperon de' Paperoni incapace di delineare strategie si sbagliava. Ma con Etihad si deve fare un' alleanza alla pari, altrimenti Alitalia non vive. Che significa concretamente? Un piano industriale di effettivo rilancio basato su voli a lungo raggio, su questo siamo d'accordo, ma che non punti a sancire la presenza di esuberi. Lavoriamo per il rilancio, abbiamo strumenti di ammortizzazione per quattro anni, quindi non c' è bisogno di dichiarare esuberi. Si possono salvare tutti i posti di lavoro".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza