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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

19 novembre 2014 | 09.52
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Sacconi: "Gli impegni sono stati mantenuti, l'indennizzo diventa la sanzione ordinaria per tutti i licenziamenti".

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"E' stata trovata una sintesi che accoglie alcune richieste sia di una parte sia dell' altra. La sinistra del Pd chiedeva che il reintegro nel posto di lavoro restasse anche per i licenziamenti disciplinari ingiustificati. Ncd che questa ipotesi fosse limitata ad alcuni casi specifici. Ci sono tutte e due le cose. E comunque non c'è nessuna negazione dei diritti delle persone, come qualcuno è andato dicendo in questi giorni ergendosi ad autorità morale". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera' il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova.

"Gli impegni sono stati mantenuti, l'indennizzo diventa la sanzione ordinaria per tutti i licenziamenti, quelli economici e disciplinari, con l'unica eccezione per quei pochi licenziamenti disciplinari che il decreto legislativo del Governo descriverà in modo certo. Si tratta di fattispecie estreme, infamanti per il lavoratore, prossime ai licenziamenti discriminatori. Per il 99% dei licenziamenti individuali la regola sarà l'indennizzo. Non si lascia spazio alla discrezionalità dei magistrati". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi.

Non ci sono motivazioni valide per fermare il paese: il jobs act, in fondo, sta cambiando in meglio. Faremo invece lo sciopero generale per il rinnovo del contratto del pubblico impiego". Così, in un'intervista a 'La Repubblica', il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. "Noi siamo -avverte- per fare la mobilitazione su obiettivi precisi e ben individuati che vogliamo cambiare. Il contratto degli statali è un obiettivo che anche gli altri dovrebbero considerare".

"Si è data libertà di licenziamento. Quasi fosse quello il problema delle imprese e non la carenza di domanda o la possibilità di fare investimenti. Da più parti si sostiene la dubbia costituzionalità di un provvedimento che si scarica solo sui giovani. Vorrei che si smettesse di inseguire ricette illusorie, conservatrici e liberiste che prevedono un aumento della precarietà nell' ottica di favorire la crescita". Così, in un'intervista a 'La Stampa' l'economista Stefano Fassina.

"I debiti arretrati della Pa in Italia derivano dal Patto di Stabilità che ci viene imposto dai vincoli europei. Sono convinto che bisogna evitare che in Europa accada la stessa cosa. E la Presidenza italiana è impegnata su questo fino in fondo". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti. "Bisogna pure notare che quando -ammette- è l'Italia a chiedere più spazio alla Commissione per pagare i propri fornitori, non è che quest'ultima si emozioni più di tanto. Le sue richieste sono legittime e importanti, ma non si può essere inflessibili quando tocca agli altri e questuanti quanto tocca a se stessi. Bisogna avere equilibrio".

"Bisogna riuscire a spezzare questo circolo vizioso per vedere se il motore riparte. Agendo su tre direttive: stimolare la domanda interna mettendo le risorse nelle mani dei giovani, adottare misure per rendere appetibile l'investimento interno netto e rilanciare l'edilizia. Se uno fa case dà un potere di stimolo molto forte a molti altri settori dell'economia di un Paese. Ecco, se riparte il mercato edile e delle costruzioni allora saremo sulla strada giusta". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', l'economista Mario Deaglio.

"I fondi pubblici dovrebbero essere usati per permettere a noi, alla Cassa depositi e prestiti e ad altri istituti, di assumerci più rischi per finanziare in Europa e in Italia banche, enti, grandi e piccole imprese che fanno ricerca, sviluppo ed innovazione". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', Dario Scannapieco, vicepresidente della Bei, la Banca europea degli investimenti. "Dell' Italia, si può dire con certezza -sostiene- che deve completare le riforme per essere più competitiva, e attirare nuovi investimenti privati. Con tempi e costi certi".

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