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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

10 luglio 2017 | 11.03
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Al centro dei giornali in edicola il dibattito su debito pubblico e sullo ius soli.

In un'intervista al 'Corriere della sera', il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, dichiara: "Per rendere il debito sostenibile, e recuperare coesione sociale, diminuendo i divari che continuano ad aumentare nonostante la crescita superiore alle attese, l’Italia deve crescere almeno al 2% e generare più occupazione e investimenti". "Aumentare il deficit è un rischio che possiamo correre solo a tre condizioni", avverte e chiarisce: "La prima condizione è che le risorse liberate vengano concentrate sugli investimenti, la produttività e interventi organici sulle situazioni di reale emergenza sociale". Calenda sottolinea che "un pezzo di Paese è ripartito alla grande ma se il resto non seguirà ci sarà un ulteriore scollamento, con il rischio del riemergere di una questione settentrionale che in autunno potrebbe ritrovare anche una dimensione politica. Per evitare lo scollamento dobbiamo lavorare sulla produttività del sistema utilizzando le risorse per abbattere il cuneo fiscale e favorire nuove assunzioni, defiscalizzare la produttività del lavoro e gli investimenti, varare un piano sulla formazione professionale e rafforzare un ammortizzatore universale contro la povertà".

In un'intervista alla 'Stampa', Graziano Delrio, ministro dei Trasporti, afferma: "È venuto il momento di dirlo: firmare il Fiscal compact e il pareggio di bilancio in Costituzione è stato un grave errore. Probabilmente in quel momento non si poteva fare altrimenti, ma ciò non toglie che le cose vanno cambiate. Il Fiscal compact non è il Vangelo. È servito alla crescita dell’Italia o della Grecia? La risposta è no. Oggi c’è bisogno di stimolare la crescita aumentando gli investimenti e abbassando la pressione fiscale".

In materia di immigrazione, la 'Stampa' intervista l’ex ministro degli Esteri Emma Bonino: "Sui migranti per ora non abbiamo ottenuto molto dall’Europa. Ma non per questo dobbiamo desistere", dice e propone una nuova strada, "in salita ma legale e percorribile": l’applicazione di una direttiva di 16 anni fa che permetterebbe di distribuire i migranti fra Paesi europei. "Fenomeni epocali come questo si possono affrontare solo se gli stati europei fanno fronte comune", sottolinea.

A 'Libero' il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, dice, riferendosi alla posizione della Ue: "Non è corretto dire che ci lascia da soli, semplicemente non si fida perché siamo ambigui. Gli altri Stati hanno una politica migratoria chiara e seguono una strategia e ci chiedono di fare altrettanto. Noi siamo tattici e mandiamo messaggi contrastanti, per anni abbiamo fatto i furbetti, non registrando tutti quelli che arrivavano e agevolando il flusso di disperati verso Germania e Francia. Ci siamo prestati a fare da terra di transito. E oggi continuiamo a essere ambigui. Il governo minaccia l’Europa di chiudere i porti e poi in Italia si batte per introdurre lo ius soli, che di fatto è un invito a qualsiasi africano a trasferirsi in Italia permetter su famiglia".

Sullo ius soli, il ministro degli Affari regionali, Enrico Costa, al 'Messaggero', dice: "Penso che come governo e come maggioranza parlamentare siamo chiamati prima affrontare e risolvere l'emergenza, come ci chiedono i cittadini. Il nuovo assetto normativo andrà affrontato successivamente. Non possiamo procedere se mancano questi due aspetti fondamentali: un contesto nel paese idoneo a discutere costruttivamente questo tema e un'ampia base parlamentare".

In materia di fisco, Luigi Casero, viceministro dell’Economia, parla con l'inserto 'Affari e Finanza' di 'Repubblica', del problema delle tasse surreali: "I nostri tecnici sono al lavoro per identificare e ove impossibile smantellare le tasse più bizzarre, che sono essenzialmente molte imposte di bollo oppure, per esempio, i balzelli sui ricorsi giuridici o alcune tasse sulla pubblicità. Ma c’è una lunga serie di altre tasse, eliminabili subito anche perché in molti casi il loro contributo alle casse statali è irrisorio, se non negativo per tutte le spese di esazione e controllo che comportano".

Sull'emergenza incendi interviene, in un'intervista al 'Corriere della sera', il prefetto Bruno Frattasi, capo Dipartimento dei vigili del fuoco: "Respingiamo atteggiamenti e dichiarazioni che descrivono uno sfaldamento istituzionale che rischia di disorientare il cittadino per nulla interessato alle nostre supposte divisioni ma che si intervenga subito e bene per spegnere gli incendi. L’assorbimento della Forestale non c’entra nulla, anche perché i carabinieri svolgono una fondamentale funzione di prevenzione".

Sul Ceta interviene, in un'intervista a 'Repubblica', Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti: "Di fatto noi avremo 250 denominazioni di origine garantita che non verranno tutelate. E anche le 41 fortunate in realtà avranno solo una tutela parziale. Con il Ceta accettiamo che l’asiago o la fontina o il parmesan possano essere usati come nomi comuni per formaggi che entreranno in competizione con i nostri. Avalliamo ufficialmente ciò che fino ad oggi abbiamo bollato come falso made in Italy".

Sul fronte made in Italy, in un'intervista alla 'Stampa', Alberto Auricchio, che detiene l’azienda con i due fratelli Antonio e Giandomenico, afferma: "Il formaggio si fa come si è sempre fatto, la produzione è quella di sempre. Molti sono Dop, con dei parametri giustamente molto rigidi. Il pecorino è salato nello stesso modo di duemila anni fa, quando le legioni romane lo portavano durante le campagne militari. Le novità riguardano il confezionamento, il taglio, la porzionatura. Qui si è potuta introdurre l’automazione".

Ad 'Affari e finanza' di 'Repubblica', Andrea Bonomi, fondatore e presidente di Investindustrial, spiega le strategie dell’investimento nel settore dell’arredamento made in Italy: "Sul design abbiamo deciso di investire circa 1 miliardo di euro perché è un settore in cui ci sono molte aziende con le caratteristiche che cerchiamo: eccellenze riconosciute a livello internazionale e con grandi potenzialità di ulteriore crescita e consolidamento su scala globale. Un salto dimensionale e di prospettiva che il giusto partner può aiutare a fare".

In materia di pensione dei magistrati, in un'intervista a 'Repubblica', Luca Palamara, pm a Roma e ora al Csm per Unicost, dice: "Nel 2006 è stato abbandonato il criterio dell’anzianità. Che anacronisticamente Davigo e la sua corrente vorrebbero ripristinare. Nel 2014 è stata abbassata di ben 5 anni l’età pensionabile, il che ha stravolto la guida degli uffici giudiziari. Dire che si è fatto ricorso al bilancino per 500 nomine è negare l’evidenza dei fatti. Il Csm può aver anche fatto qualche nomina sbagliata, ma l’impegno che registro oggi tra di noi è di garantire agli uffici un target verso l’alto. E in particolare in quelli più importanti".

In un'intervista ad 'Affari e finanza' di 'Repubblica', Klaus Helmrich, membro del board della Siemens e responsabile per l’innovazione della grande multinazionale tedesca, spiega: "In Italia ci sono molte energie positive e competenze che possono aiutarci a innovare. È un mercato chiave in Europa, ha un’ottima base clienti ed è molto forte negli ambiti dell’automazione delle fabbriche e degli edifici, nella distribuzione dell’energia e nella mobilità. Ha un grande forza innovatrice che esprime nella capacità di traghettare le aziende nel percorso di trasformazione digitale".

Sempre ad 'Affari e finanza' di 'Repubblica', Linda Rottenberg, fondatrice di Endeavor, l’incubatore e fondo di venture capital internazionale che porta le aziende a fare il salto dimensionale, dice: "Noi andiamo dove c’è un alto potenziale di crescita, credo sia lusinghiero per l’Italia stare nello stesso gruppo di Brasile o Indonesia. Abbiamo esteso la nostra rete anche ad altri Paesi europei, al Giappone e a zone degli Stati Uniti fuori dalla Silicon Valley. L’intuizione è stata concentrarsi non sulle startup ma sulle scaleup, le aziende ad alto impatto, che mostrano i tassi di sviluppo più veloce".

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