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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

09 febbraio 2016 | 10.33
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Marco Leonardi economista e Tommaso Nannicini sottosegretario alla presidenza del Consiglio, rispondono a Luca Ricolfi dalle colonne del Sole 24 Ore. "La prima parte dell' argomentazione di Ricolfi contiene un' imprecisione" laddove "si sostiene che nel 2015 'il peso dell' occupazione precaria nell' economia non si sta riducendo". "In verità, non è così -spiegano i due economisti-. A quanto pare, Ricolfi dimentica di sommare le trasformazioni (da contratti temporanei a contratti stabili) alle nuove assunzioni per poi calcolare le assunzioni nette. Ma è chiaro che le trasformazioni sono una componente chiave, dato che la maggior parte dei datori prima assume a tempo determinato e poi trasforma. I dati dell' Inps, che sono i più adatti a valutare i risultati del Jobs Act in quanto registrano il numero dei contratti aperti e cancellati dai datori che devono obbligatoriamente pagare i contributi, registrano un forte aumento delle assunzioni nette a tempo indeterminato (perché, appunto, le cessazioni sono inferiori alla somma di assunzioni e trasformazioni)".

Il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, oggi a Roma, dice al 'Corriere della Sera': "Le forze centrifughe in Europa sono diventate più forti. Per questo occorre riflettere sul fatto che l' Unione Europea è più della somma di 28 interessi nazionali. Gli euroscettici e i populisti di destra hanno favorito le crisi attuali. Nessuno dovrebbe giocare col fuoco quando si tratta delle basi dell'idea europea. Dobbiamo nuovamente batterci per l' Europa, che non è il problema ma la soluzione".

"La sua elezione ha dimostrato che a Milano non c' è un partito unico". Gianfelice Rocca di Assolombarda parla con il 'Corriere della Sera' della vittoria alle primarie di Giuseppe Sala e dice: "Oggi si compete mettendo insieme i pezzi, non separandoli. E i valori per competere nel mondo globale sono il capitale sociale e l' innovazione. Milano li ha entrambi. Pisapia ha accresciuto il capitale sociale, inteso come attenzione agli altri, solidarietà, cultura. Sala con Expo ha dato il senso del futuro. Il sindaco di Milano dovrà far leva su questo: è una grande sfida anche per il Paese".

Aurelio Regina, 52 anni, presidente e azionista di Manifatture sigaro toscano, ha appena mandato ai saggi di Confindustria la sua candidatura per la presidenza, e illustra al Corriere della Sera perché vorrebbe guidare la più importante associazione degli imprenditori. "Perché Confindustria ha bisogno di una rigenerazione. La nostra associazione ha perso un certo ruolo, ma può tornare a essere centrale. Per farlo c' è bisogno non solo delle competenze di un singolo ma di una squadra forte e coesa, che ridisegni il nostro assetto organizzativo. Ci troveremo infatti, in un quadro istituzionale che, dopo le riforme e il referendum che mi auguro le approvi, vedrà un governo con la maggioranza assoluta in un sistema monocamerale".

"Se l'Europa non cambia la sua visione, la sua strategia, l'Europa è finita". L'ennesimo monito a Bruxelles arriva dal premier Matteo Renzi in un'intervista a Bloomberg, nella quale si dice convinto della possibilità di arrivare ad un accordo con la Gran Bretagna al vertice europeo della prossima settimana per evitare la 'Brexit'. E sul tema delle migrazioni sostiene che questo sarà il problema principale dei prossimi 12 mesi e si dice "preoccupato" per una possibile fine di Schengen. "Sono sicuro - dice Renzi- che le migrazioni saranno il problema principale per l'Europa nei prossimi 12 mesi. Abbiamo bisogno di un accordo con i Paesi africani sui rimpatri, abbiamo bisogno di sviluppare lì le infrastrutture, di investire".

Di fronte al rischio di un allentamento dei vincoli unitari che hanno caratterizzato l'integrazione europea sino ad ora "può essere positivo che un nucleo di Paesi disponibili proceda ad una cooperazione rafforzata". "Ciò che mi sembra ragionevole è che questa ipotesi sia proposta all'insieme dei Paesi dell'area dell'euro, anche perchè è in questo ambito che esistono particolari esigenze di una maggiore integrazione". Lo sottolinea Massimo D'Alema in un'intervista a 'La Stampa'.

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