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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

29 maggio 2015 | 10.04
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Al centro dei giornali in edicola la relazione del presidente di Confindustria, la visita del premier a Melfi e la situazione della Grecia.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Al centro dei giornali in edicola la relazione del presidente di Confindustria, la visita del premier a Melfi e la situazione della Grecia.

A commentare le dichiarazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è il leader della Fiom, Maurizio Landini, in un'intervista al 'Manifesto': "Condivido questo rilievo autocritico del premier. Infatti sarebbe ora che smettesse di andare in tv a fare annunci senza contradittorio e che si mettesse a fare politica industriale, che in Italia manca da 20 anni ed è all’origine dei milioni di licenziamenti e delle migliaia di chiusure di imprese". "E dovrebbe anche smettere - avverte - di attribuirsi il merito di altri: gli investimenti a Melfi Marchionne li ha fatti prima del Jobs act e dovrebbe riconoscere che l’investimento della Lamborghini Volkswagen a Sant’Agata bolognese è stato possibile per il lavoro di anni delle istituzioni locali, dei sindacati e dei lavoratori. Sarebbe infine utile riflettere sul fatto che Melfi e Sant’Agata sono due modelli molto diversi: soprattutto rispetto alle condizioni dei lavoratori".

Dell'assemblea degli industriali parla, in un editoriale sul 'Sole 24 ore', l'economista Alberto Quadrio Curzio: "Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha tenuto la sua relazione all’Assemblea annuale dell'Associazione nello straordinario scenario mondiale rappresentato da Expo 2015 dove si fondono speranze e problemi del XXI secolo, creatività italiana e innovatività degli altri Paesi, testimonianze di quanto fatto e progetti di quanto si dovrà fare. È la tonalità di fondo che sia il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sia il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, hanno tenuto nei loro messaggi che esprimono l’importanza attribuita dalle istituzioni all’industria italiana".

E sul 'Messaggero' l'editoralista Oscar Giannino scrive: "Sia la Fiat uscita due anni fa da Confindustria sia la Confindustria in quanto tale, entrambe sostengono Renzi con più forza di quanto faccia qualunque altro soggetto economico del nostro Paese. Ed è esattamente quel che non va per nulla a genio a un pezzo di sindacato, Cgil e Fiom, e a un pezzo di sinistra, dentro e fuori il Pd. Il sostegno delle imprese viene vissuto come una sorta di tradimento della missione storica della sinistra".

A proposito della Grecia, il 'Corriere della sera' intervista Yannis Dragasakis, il vice primo ministro del governo greco di Alexis Tsipras: "Noi abbiamo presentato proposte molto particolareggiate e coerenti su ogni tema. Dal mio punto di vista, ci sono tutte le condizioni per poter firmare un accordo nell’immediato futuro. Naturalmente sono le 'nostre' proposte. E non sempre sono appetibili per la controparte".

In un'intervista al 'Mattino', il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, rilancia la questione meridionale: "Nella seconda fase della legislatura il Sud dovrà essere molto più protagonista e lo dico da unico ministro da Roma in giù".

Di Sud parla anche Carlo Trigilia, docente all'Università di Firenze ed e ministro per la Coesione territoriale, in un intervento sul 'Corriere della sera': "Il Mezzogiorno da tempo non appassiona. Il tema non è adatto a una 'narrazione' ottimistica del Paese e quindi la politica non ne parla, nemmeno in occasione di elezioni che coinvolgono due tra le più importanti regioni meridionali. Ma il problema è lì: riguarda venti milioni di italiani e si fa sempre più grave. La ripresa non si estende al Sud e i livelli di disoccupazione, povertà, disuguaglianza non sono degni di un Paese civile".

Sul fronte bancario, QN intervista Marcello Clarich, presidente della Fondazione Mps: "Noi siamo il sigillo della senesità. Perché il Monte dei Paschi è di Siena e non di un’altra città. Questo non va dimenticato, come non va dimenticato che un grande valore della banca è stato la tenuta, anche in anni difficili, della sua clientela di base. A Siena risiede molta della ricchezza del Monte, le strategie, quali esse siano, non potranno prescindere da questo. La Fondazione c’è stata e ci sarà per contribuire a mantenere inalterate questa specificità della banca".

Sull'Expo, 'Libero' intervista Letizia Moratti, che fu sindaco di Milano ai tempi della candidatura della città: "Risponde a uno degli obiettivi che avevamo quando abbiamo lanciato la candidatura di Milano. Ha creato posti di lavoro, ha contribuito a rilanciare il made in Italy e il turismo".

Sul fronte della banda larga, invece, il 'Sole 24 ore' intervista Antonello Giacomelli, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico con delega alle comunicazioni: "La decisione concreta io spero arrivi già nella prossima settimana con il decreto comunicazioni. Ci saranno le risorse, ci saranno le modalità degli incentivi, ci saranno i tempi", dice precisando poi che le risorse dovrebbero ammontare a 7 miliardi.

Il 'Sole 24 ore' dedica un dossier alla Conferenza mondiale del lavoro i corso a Roma e intervista Annemarie Muntz, presidente di Ciett, che sul ruolo delle agenzie dice: "Dobbiamo offrire un servizio più ampio". E aggiunge: "Abbiamo bisogno di lavoratori preparati, ma anche di intermediari preparati per navigare attraverso questo mondo più complesso. Noi abbiamo la conoscenza del mercato, grazie al lavoro che svolgiamo quotidianamente e grazie ai dati e proprio per questo siamo a tutti gli effetti i consiglieri di chi si affaccia su un versante, i datori di lavoro, o sull’altro, i lavoratori, al mercato".

Sempre al 'Sole 24 ore', Stefano Scabbio, presidente Assolavoro, dichiara: "La riforma del lavoro è l’altro fattore che sta spingendo in alto la nostra quota di assunzioni. Adesso siamo in attesa delle norme attuative che saranno il vero motore del Jobs act. Servizi efficienti e trasparenti sono la vera opportunità per le aziende e per i lavoratori".

Ampio spazio all'evento viene dato anche da 'Libero', che intervista Stefano Colli Lanzi, amministratore delegato di Gi Group, che sul Jobs act afferma: "Si realizza in tal modo una flexicurity evidente con lavoratori inviati in missioni a tempo e quindi a condizioni flessibili per le aziende utilizzatrici, ma stabilizzati dalle agenzie". E avverte: "C’è tuttora un forte squilibrio a favore del contratto a tempo determinato, poco comprensibile alla luce di quello a tutele crescenti appena introdotto. Inutile nascondersi che alcune aziende puntano a ridurre i costi evitando l'intermediario. Col risultato però di scaricare sul dipendente a termine la precarietà del rapporto di lavoro. E trovando al contempo complicità nei sindacati che per ragioni di bottega, vale a dire il tesseramento dei lavoratori alle categorie settoriali anziché alla categoria intersettoriale che rappresenta i somministrati, tendono a privilegiare il tempo determinato rispetto alla somministrazione tramite agenzia".

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