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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

06 aprile 2016 | 10.06
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"E' un giusto compromesso e un buon accordo. Riducendo a 4 i comparti, ha molto semplificato la Pa togliendo al governo ogni alibi sul rinnovo dei contratti: attendiamo subito una convocazione". Così il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervistata da 'Qn', commenta l'accordo sui comparti nella Pa.

Per Furlan "in un Paese che ha bisogno di far ripartire i consumi tenere gli stipendi dei lavoratori bloccati da sette anni va nella direzione opposta. Risorse per i contratti possono arrivare anche dalla lotta alla corruzione e agli sprechi. Della famosa spending review -conclude Furlan- in molti settori non se ne è vista traccia. Anche qui solo annunci".

"Noi lo proponiamo da tempo e adesso lo rifacciamo con più forza. Di incentivi fiscali per chi reinveste gli utili in azienda e compra le azioni e i bond di piccole e medie imprese si parla in un progetto legislativo nell’ambito del tavolo interministeriale “Finanza per la Crescita”. Potrebbe essere un primo passo per offrire alle imprese vie di sviluppo alternative ai prestiti bancari". Così, intervistato dal 'Corriere della Sera', il presidente di Assogestioni e ad di Eurizon Capital, Tommaso Corcos.

"Ma per far partire il progetto dei piani pensionistici individuali validi in tutti i paesi della Ue di cui già di parla -conclude Corcos- l’Italia dovrebbe mettere mano alla tassazione degli investimenti previdenziali, ora troppo penalizzante nella fase di accumulo".

"Bisogna tornare a rendere la ricerca pubblica italiana un posto attraente per i nostri cervelli e per quelli che dall'estero guardano all' Italia e vorrebbero venire nei nostri centri di eccellenza". Così, intervistato dal 'Sole 24 ore', Massimo Inguscio, presidente del Cnr.

"Per farlo non bastano però -continua- solo i fondi in più, serve anche creare le condizioni per farli lavorare dando loro la possibilità di formare un proprio team di ricerca o di spendere liberamente i fondi a disposizione; ma per fare questo dobbiamo alleggerire le macchine dei nostri enti di ricerca dai troppi lacci e lacciuoli e dai tanti vincoli e dalla burocrazia che derivano dal fatto di rientrare nel perimetro della pubblica amministrazione e che oggi impediscono a un giovane ricercatore di fare carriera e soprattutto di muoversi da un ateneo a un centro di ricerca per fare esperienza e crescere".

La sostenibilità applicata alla finanza "vuol dire innanzitutto avere un ruolo attivo rispetto all’economia reale, mentre la finanza per molto tempo è stata considerata uno strumento neutro, senza collegamenti con l’impatto sociale e ambientale". Così, intervistato da 'Avvenire', Francesco Bicciato, segretario generale del Forum per la finanza sostenibile (Ffs), principale associazione in Italia impegnata nella diffusione di questo modo d’intendere l’investimento.

"La finanza sostenibile, invece -conclude Bicciato- ha un ruolo non solo nel determinare la responsabilità sociale delle imprese in cui investe. Ma anche nel dotarsi di un corredo di valori etici".

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