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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

10 febbraio 2014 | 11.43
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Roma, 10 feb. (Labitalia) - "Chiederò a Letta, con urgenza, una zona franca in Lombardia in cui la tassazione delle attività produttive sia allineata a quella della Svizzera". Roberto Maroni, il governatore della Lombardia, lo dice al 'Corriere della Sera': Maroni era contrario al referendum con cui ieri i cittadini elvetici hanno chiesto al governo di Berna di limitare l' immigrazione. Secondo gli Svizzeri gli immigrati la cui presenza è da limitare sono anche i lombardi. "Non esiste una sola ragione per fare questo paragone. I lombardi che lavorano in Svizzera contribuiscono al benessere del Ticino, pagano le tasse e sono un sostegno all' economia di quel Paese". "Noi parliamo di contrasto all' immigrazione clandestina applicando la Bossi-Fini: in Italia, con un regolare contratto di lavoro, non hai problemi. In Svizzera vogliono limitare anche chi i regolari contratti ce li ha. In questo, di certo la posizione è diversa".

Sono 6 milioni 964 mila i giovani tra i 18 e i 34 anni che vivono con almeno un genitore. Si tratta del 61,2% degli under 35 non sposati. Una percentuale che nel 2012 risulta in crescita di due punti sul 2011. E' quanto emerge dalle tabelle allegate all'ultimo Rapporto sulla coesione sociale, elaborate in base a dati Istat e pubblicato su 'Repubblica.it'. Dall'indagine emerge che sempre più under 35 non sono ancora indipendenti. Una fotografia fatta di 'bamboccioni' che continuano a dipendere dai genitori e non sono ancora in grado di progettare un futuro. Si contano così 31mila giovani in più, rispetto all'anno precedente, che ancora mangiano e dormono con la mamma e il papà. E soprattutto non sono solo ventenni: se tra i 18 e i 24 anni vivono a casa con i genitori in 3 milioni 864 mila, la cifra non si abbassa più di tanto andando a guardare tra i 25-34enni (3 milioni 100 mila). In altre parole a cavallo tra i 20 e 30 anni chi ancora non si è sposato in quasi la metà dei casi se ne sta con i suoi piuttosto che andare a vivere per conto proprio.

Intervista al 'Financial Times' di Danielle Nuouy, capo del consiglio di vigilanza sul sistema bancario europeo, un nuovo meccanismo di supervisione. "Dobbiamo accettare che alcune banche non hanno futuro" spieg, precisando che "dobbiamo lasciarle sparire in modo ordinato e non necessariamente cercare di fonderle con altri istituti". "Una delle principali lezioni che abbiamo ricevuto dall'attuale crisi - dice ancora Nouy a proposito dei titoli di debito pubblico in mano agli istituti bancari - e' che non ci sono asset esenti da rischi, per cui anche gli asset sovrani non sono esenti da rischi. Questo e' stato dimostrato per cui ora dobbiamo reagire". "Quello che potrei ammettere - aggiunge - e' che forse non e' questo il miglior momento, nel bel mezzo della crisi, di cambiare le regole. Detto questo, c'e' la possibilita' di fare di piu' e alcuni paesi stanno applicando regole piu' severe".

Più che un grande piano, servono proposte choc. "Il resto del mondo non ci aspetta, gli altri Paesi - America in testa - stanno mettendo in atto politiche industriali molto aggressive e noi dobbiamo cogliere al volo le poche occasioni che si presentano". Lo dice Aurelio Regina, vicepresidente di Confindustria a 'La Repubblica'. "Abbiamo perso troppo tempo dietro interventi mai realizzati. Un esempio? Gli incentivi per le start-up varati dal governo Monti: sono passati venti mesi e i decreti attuativi non sono ancora arrivati". Al premier Letta il 19 febbraio, gli industriali chiederanno "Una forte terapia d' urto. Non c' è più tempo per sperimentare, qui sta cambiando la struttura dell' economia: negli ultimi 5 anni abbiamo perso 9 punti di Pil, la ricchezza per abitante è diminuita del 12%, i consumi dell' 8, la produzione è scesa del 25 e la disoccupazione è più che raddoppiata. Serve una scossa, non un ampio progetto".

Marco Venturi, presidente Confesercenti e Rete imprese Italia, in una settimana caldissima per il futuro del governo e del Paese lei domani incontra il premier, Enrico Letta. Cosa gli dirà? "È più che altro una visita di cortesia per parlare della manifestazione che Rete imprese Italia ha organizzato per il 18. Vogliamo aprire un dialogo e successivamente affronteremo i temi di merito", spiega Venturi a 'La Stampa'. Potrebbe perfino cambiare l' interlocutore a palazzo Chigi. "Penso che per il 18 ci sarà comunque qualcuno. Vedremo. Per noi la manifestazione è indetta e la manterremo, indipendentemente dalle vicende governative. Dev' essere un monito, vogliamo che si affrontino una serie di problemi con Letta o con l' eventuale nuovo governo", aggiunge.

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