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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

06 novembre 2015 | 11.15
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Sento ripetere da settimane che sarebbe stato meglio diminuire le tasse sul lavoro piuttosto che abolire l' imposta sulla prima casa. Ormai è diventato un leitmotiv stucchevole e poco costruttivo. A tutti i sostenitori di questa tesi dico che presto si dovranno ricredere. Dopo gli interventi già avvenuti sul cuneo fiscale, la cancellazione della Tasi avrà effetti notevoli sulla fiducia e fornirà maggior forza alla ripresa. Su questo non ho alcun dubbio". Così, in un'intervista a 'Avvenire', Marco Fortis, economista e vicepresidente della Fondazione Edison.

"Nella circolazione dei beni e dei diritti collegati serve un sistema di qualità assoluta, sia tra privati sia tra imprese. La firma a distanza, cioè digitale - che abbiamo proposto oggi, forse troppo in anticipo sui tempi, e comunque torneremo a promuoverla - è un passo fondamentale per coniugare il liberismo alla certezza dei traffici. In una parola, tecnologia sì, ma con e per la certezza dei negozi giuridici". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Maurizio D'Errico presidente del Consiglio nazionale del Notariato.

"Questo è un documento apprezzevole che risponde pienamente ai due criteri con i quali il governo, nel 2016, intende intervenire sulla flessibilità in uscita. Propone misure complessive e strutturali e ha per obiettivo la riduzione del debito pensionistico implicito: non solo quello attuale, ma anche quello di domani". Così, in un'intervista a 'La Repubblica', Filippo Taddei, responsabile economico del Pd, commentando il documento presentato dal presidente dell'Inps Tito Boeri.

"La sanità è un settore in cui si può compiere il miracolo, cioè fare cure appropriate e più efficaci, addirittura risparmiando. Bisogna discutere e trovare soluzioni. Renzi uscendo dall'incontro con le Regioni ha detto due cose importanti. E mi piacerebbe che su questo il dibattito nel Pd diventasse più serio. Renzi dice: sono consapevole che bisogna aumentare il Fondo sanitario. Il tema esiste. E poi c'è il ruolo delle Regioni che, anche dopo la riforma del Titolo V sulla sanità hanno molte cose da fare. È su questi due punti che dobbiamo lavorare. Perché sulla protezione e sulla sicurezza sanitaria si basano i consensi sia del ceto medio che delle classi più povere e il Pd non può che ripartire da qui. Ecco perché ho lanciato la provocazione su Blair". Così, in un'intervista a 'Il Resto del Carlino', Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

"Abbiamo 550 milioni di linee di credito, tutta la capienza per fare questo investimento che è compatibile con le nostre forze, in un periodo in cui il denaro è a buon mercato. Sì, ma i tassi potrebbero iniziare a risalire. E se tutto non dovesse andare come previsto… Stiamo parlando di 127,5 milioni - il 23% della nostra capacità di credito - che ci siamo premurati comunque di autofinanziare al 50% vendendo attività non core. Per fine anno abbiamo un convenant in termini di net debt/Ebitda di 3,5 volte, ma scenderemo sotto 3. Nei primi nove mesi di quest'anno abbiamo aumentato l'Ebitda del 21,3% a 48,8 milioni, realizzando 6,6 milioni di utili. E, soprattutto, abbiamo riportato sette trimestri consecutivi di risultati in miglioramento. La salute di un'azienda si vede da questo: 83 milioni di generazione di cassa, di cui 60 dal business". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Ernesto Mauri, amministratore delegato di Mondadori.

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