"I nostri negozi Tim rimarranno, ma apriremo nuovi megastore con aree dedicate alla smart home, all'entertainment, al gaming, allo smart office, oltre che ai device e ai prodotti dei mercati adiacenti. Immaginiamo dei punti di attrazione per i nostri clienti e per quelli nuovi. Nel rispetto delle normative attuali avevamo già comunicato al ministero tempo addietro la nostra intenzione di coprire selettivamente le aree rurali. Siamo un'azienda privata e vogliamo costruire la nostra rete ovunque ce ne sia la convenienza, per dare il nostro servizio ai nostri clienti, ovunque essi siano, nel più breve tempo possibile". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', Flavio Cattaneo ceo Telecom.
Un'Europa integrata a doppio binario? Bisogna intendersi sul significato di doppio binario. Se significa procedere con diversi livelli di integrazione, questo potrebbe essere una cosa positiva. La presenza delle banche estere in Italia è sempre stata elevata e costante, anche nel periodo più difficile della crisi finanziaria. Da qualche anno, grazie alla sempre maggiore apertura della Cina all'economia di mercato, abbiamo assistito ad un ingresso importante delle loro tre maggiori banche. Credo che nel medio periodo il baricentro si sposterà ulteriormente verso est grazie alla sempre crescente presenza di istituzioni finanziarie asiatiche (e non solo cinesi). Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Guido Rosa, presidente dell'Associazione delle banche estere operanti in Italia.
"I vari tipi di part time, il lavoro stagionale il lavoro a termine ormai completamente liberalizzato. In realtà il voucher serve quando si vuole andare oltre ogni possibilità di flessibilità e arrivare al puro arbitrio. Ci sono dei casi in cui il voucher è stato utilizzato con lo stesso lavoratore che era stato assunto a termine prima e che lo sarebbe stato di nuovo dopo, per coprire il periodo intermedio che secondo la legge deve intercorrere tra due contratti a termine per non dar luogo a stabilizzazione del rapporto di lavoro. Quindi il voucher è per definizione il sinonimo del lavoro più instabile possibile, perché il suo uso, anche se riscontrato illegale, comporta sanzioni molto modeste per il datore di lavoro. È il modo più semplice per eludere la disciplina dei diritti dei lavoratori in qualunque rapporto di lavoro". Così, in un'intervista a 'l'Unità', il costituzionalista Vittorio Angiolini.
La Fondazione studi dei consulenti del lavoro, si legge su 'Il Corriere della Sera, considera i voucher uno strumento potentissimo contro il lavoro nero. Nel 2015, dice un rapporto basato sui dati del loro osservatorio statistico, sono 800 mila i lavoratori che hanno utilizzato un voucher, che prima non erano conosciuti al mercato del lavoro e che, quindi, erano ragionevolmente in nero. Tirare fuori (anche in modo parziale) 800 mila persone dal nero non sarebbe uno scherzo. Le stime dicono che il totale del sommerso ammonta in Italia a 3 milioni di persone.
Cosa è successo secondo i consulenti? Con il progressivo ampliamento del campo di applicazione dei voucher, si è "registrato un sostanziale travaso dal contratto a chiamata al voucher" mentre il "contratto a termine di breve durata è rimasto stabile". I voucher, però, sono cresciuti "più che proporzionalmente rispetto alla riduzione degli altri contratti flessibili". Sarebbe proprio questa la controprova dell'emersione dal lavoro nero.
"La nostra esperienza -spiega Marina Calderone, presidente del consiglio dell'ordine dei consulenti del lavoro- ci dice che le cose non stanno così. Quando un' azienda trova un lavoratore con delle potenzialità da sviluppare tende a inquadrarlo in modo più stabile, magari con un contratto a termine".
