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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

26 agosto 2014 | 10.06
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La crisi economica al centro delle pagine dei giornali in edicola.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Sto seguendo le anticipazioni e il dibattito, mi sono convinto che la vera novità del piano scuola che sarà firmato da Matteo Renzi non si vedrà nei contenuti. Di quelli parliamo da quindici anni. Si vedrà nella sua capacità di attuare davvero quei contenuti, ci accontenteremmo di una parte. Per capire, però, non basterà il 29 agosto prossimo, servirà un anno". Giorgio Rembado è il presidente dell'Associazione nazionale presidi e dice, in un'intervista a 'La Repubblica': "saluto con soddisfazione l'impegno dell'esecutivo, ma tutto quello di cui si parla è materia vecchia di 15 anni, dibattuta a fondo e poi lasciata, dai precedenti governi, negli atti dei convegni".

"Siamo spaventosamente al di sotto -spiega Rembado- di qualsiasi standard europeo. Leggo di premi alla preparazione, alla conoscenza, al merito, di carriere possibili, di insegnanti esperti e senior. La vera rivoluzione sarà attuare le buone intenzioni, e devo dire la verità non vedo nelle casse pubbliche tutti questi soldi".

C' è un miliardo, dice Renzi. A prescindere dagli investimenti sull'edilizia scolastica. "Vivaddio, dopo sei anni di tagli. Certo, non bastano. Ci sono 750 mila insegnanti, 8 mila presidi, 250 mila tra amministrativi e ausiliari, che ci facciamo -conclude Rembado- con un miliardo?".

"L'atteggiamento della Germania è inspiegabile e un po' surreale. Il fondamentalismo del pareggio di bilancio, l' avversione religiosa al debito, la porta a fare di tutto per evitare la crescita e fomentare la recessione. E quando la recessione arriva, per Berlino e per i partner, come sorprendersi?". Paul de Grauwe, classe 1946, già economista dell' Fmi, della Commissione europea e della Bce, oggi capo del dipartimento Europa della London School of Economics, in un'intervista a 'La Repubblica', non sa più se essere sconcertato o sfiduciato.

"E' chiaro -conclude- cosa dovrebbe fare la Germania: investimenti pubblici per rilanciare l' economia in tutta l' eurozona e poi una moral suasion, oltre a stimoli fiscali, perché le imprese alzino i salari promuovendo la domanda. E' l' unica ad avere margini di bilancio per poterlo fare".

"Guardi, io credo che una riforma dei distacchi sindacali nel pubblico impiego fosse davvero necessaria. Certo, si poteva fare con un'intesa, ma i tempi sono stati stretti e non è stato possibile". Così, in un'intervista a 'La Repubblica', Paolo Baretta, sottosegretario all' Economia, per oltre trent'anni prima un militante poi dirigente sindacale fino a diventare il numero due della Cisl.

Perché era necessaria una riforma dei distacchi? "Perché nel tempo -continua- si è progressivamente formata una sovrastruttura sindacale negli uffici pubblici che andava rivista. I compiti importanti che svolgono i sindacati sono però altri: con i Caf e con i patronati. La delega fiscale, per esempio, attribuisce ai Caf il ruolo di interlocutore dei contribuenti per conto dello Stato nell' operazione "730 pre-compilato".

"Sarà un autunno molto impegnativo. Fin dall'insediamento del governo, si è lavorato per produrre provvedimenti molto significativi in favore del cambiamento del Paese. E oltre alle riforme istituzionali e all'iniziativa fiscale, che significano gli 80 euro ma anche i tagli all'Irap e alle bollette energetiche, abbiamo impostato riforme come la Sblocca Italia e la riforma della giustizia e tracciato le linee guida sulla scuola". Così il governatore del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani.

Per Serracchiani "spesso all'idea della concertazione viene accompagnata l'idea dei tempi lunghi. Ma ormai abbiamo capito che il Paese non ha più tempo. Per quanto riguarda i modi, serve il dialogo tra parti ma occorre anche la capacità di dialogare in maniera diffusa con i cittadini, con i sindaci, con chiunque sia interessato alla riforma in discussione".

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