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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

26 agosto 2016 | 09.32
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"No a città nuove, i paesi rinascano dov'erano". Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, boccia il modello delle new town inaugurato a L'Aquila dopo il sisma del 2009 e, in un'intervista al Corriere della Sera, si dice certo che "i sindaci preferiranno ricostruire il proprio paese lì dov’era, non abbandonare quello vecchio per farne uno nuovo da un’altra parte. Sono stato sindaco, come Matteo Renzi. E le nostre città sono la nostra storia, tanto più in quei piccoli borghi che rappresentano il cuore dell’Italia. La gente che vive lì va ascoltata, il governo non forzerà la mano". "Adesso è il momento di scavare -prosegue Delrio- per tenere accesa la speranza di chi è stato colpito da questa tragedia tremenda. Ma quando imposteremo la ricostruzione daremo la parola a chi rappresenta la gente del posto". Certo, sottolinea, i tempi per la ricostruzione si allungherebbero ma "il tema è ridurre al minimo la durata degli attendamenti e far ripartire subito i servizi, a cominciare dalle scuole: non dico fin dal primo giorno, ma subito dopo i bambini dei paesi colpiti dovranno tornare sui banchi".

"La tragedia del terremoto nell'area tra Rieti, Ascoli Piceno e Perugia suscita anzitutto partecipazione al dolore delle popolazioni colpite", scrive Alberto Quadrio Curzio sul Sole 24 Ore, ricordando che per la messa in sicurezza delle case "si pone un serio problema per le finanze pubbliche che in Italia sono sempre sotto vigilanza stretta". "Se si effettua un calcolo di costi e benefici (prescindendo dal danno di perdita di vite umane) dati Usa indicano che 1 euro investito in prevenzione fa risparmiare 4 euro di costi per ricostruzione, con differenziazioni che dipendono dalla tipologia dell' intervento preventivo. Altre stime arrivano anche a un rapporto molto maggiore per l' Italia, su cui tuttavia aspettiamo conferme dalla citata ricerca del Cnr", dice.

"Condivido l' idea di un piano complessivo per la cura del territorio, cercando di evitare alcuni errori del passato. E condividiamo in pieno l' idea del presidente della Camera, Ermete Realacci, di adottare a inizio settembre una risoluzione che impegni il governo per potenziare il bonus del 65% per gli interventi antisismici". Lo spiega al Sole 24 Ore il presidente dell' Associazione nazionale dei costruttori, Claudio De Albertis. "Occorre veramente un piano nazione le prevenzione dei rischio. Su questo come Ance abbiamo messo insieme delle proposte, come per le scuole e il dissesto idrogeologico. Il governo ha creato due strutture di missione per dare organicità a interventi che erano un po' scollegati tra loro. Mi sembra una cosa molto importante", dice.

"Abbiamo fatto delle ricerche storiche e anche di archeologia dell' architettura", perciò "abbiamo chiesto di consolidare. Invano". "Ho molta rabbia. Il motivo della mia rabbia è che sono venti anni, dal 1997, che vedo sempre gli stessi muri, costruiti nella stessa maniera, cadere negli stessi posti. E dopo venti anni quando vedi questo, se sei un uomo di scienza ti chiedi se serve quello che fai. Mi scusi se dico questo ma spiega la mia rabbia". Così con Avvenire si sfoga Fabrizio Galadini responsabile della sede dell'Aquila dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

"Tutta Italia è zona sismica. Secondo le nostre analisi per mettere in sicurezza tutto il patrimonio abitativo da eventi sismici, il costo complessivo sarebbe di 93 miliardi di euro. Si tratterebbe di intervenire su diversi milioni di immobili", spiega Armando Zambrano presidente del Cni al Messaggero. "Negli ultimi cinquant' anni sono stati spesi oltre 150 miliardi per i danni da terremoti, ma si tratta comunque di una cifra enorme, difficilmente sostenibile per il bilancio pubblico italiano. Per questo noi abbiamo proposto di intervenire in via prioritaria nelle zone più ad alto rischio, quelle classificate di fascia uno e due. Si tratta delle abitazioni dei Paesi che si trovano sulla dorsale appenninica".

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