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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

29 dicembre 2015 | 10.23
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Dobbiamo trovare soluzioni perché nella parte finale della vita lavorativa una persona possa lavorare in modo diverso e di meno"; del resto "anche l’azienda ha interesse che i lavoratori più anziani possano gradualmente essere sostituiti". E' il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a sintetizzare cosi', in una intervista a 'La Stampa', la misura che prevede un part time agevolato per i lavoratori vicini alla pensione, prevista dalla legge di Stabilità.

"All’azienda e al lavoratore è offerta - spiega Poletti- un’opportunità: una riduzione del 50% del tempo di lavoro, che si può definire liberamente. Solo la mattina, solo due giorni alla settimana... Il lavoratore avrà un orario dimezzato, un salario pari al 65% di quello precedente, e dopo tre anni una pensione pari al 100% di quella che avrebbe avuto".

"Lo Stato garantisce i contributi figurativi, e l’azienda versa in busta paga la sua quota di contributi. Con soddisfazione reciproca", commenta il ministro che indica come anche per le aziende si tratti di "una proposta interessante".

"Di sicuro bisognerebbe pensare a misure strutturali per l’intero Paese, tenendo presente che il problema delle emissioni non riguarda soltanto i veicoli a motore, ma anche l’industria e le abitazioni". Così, intervistato dal 'Corriere della Sera', il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, sull'emergenza smog.

Per Delrio "il tema della riqualificazione energetica" dei riscaldamenti delle abitazioni "sta diventando centrale nei grandi centri urbani. Ci sono gli incentivi, ma non vengono usati".

"Alla fine del 2015 possiamo guardare indietro a un anno in cui la solidarietà europea (correndo il rischio di suonare estremamente drammatico) ha resistito a quelle che possono essere considerate le prove più difficili che l’Europa si è trovata ad affrontare dalla fine della Seconda guerra mondiale". Così, in un intervento sul 'Sole 24 ore', Jean-Claude Juncker.

"Con la crisi greca, il cui impatto sia economico sia sociale -spiega Juncker- continua a interessare tutta l’eurozona e anche l’Unione europea, la solidarietà europea è stata messa a dura prova per gran parte dell’anno".

Per Juncker "la solidarietà europea ha prevalso e la fiducia ha recuperato terreno".

"A noi sindacati risulta che l'applicazione della legge 107 peggiora la condizione delle nostre scuole pubbliche, porta più confusione nell' organizzazione dell'offerta formativa, mortifica la funzione sociale di tutto il personale, risolvendo una parte dei precari penalizzando tutti gli altri, ignora e aggrava le condizioni del personale Ata". Così, in un intervento su 'L'Unità', il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo.

Per Pantaleo "come può garantire una valorizzazione professionale e la dignità del lavoro se il rinnovo del contratto nazionale continua a essere una chimera e si nega al personale Ata il pagamento delle posizioni economiche?".

Pur essendoci molta cautela tra le imprese chimiche, certamente non si può negare che ci "sono timidi segnali positivi. Se vogliamo vedere le cose positivamente, ma essere obiettivi, dobbiamo parlare non proprio di ripresa, ma di ripartenza. Grazie all' export, certamente, ma anche grazie ai primi segnali di risveglio della domanda interna". Paolo Lamberti rappresenta la chimica come imprenditore e come componente del comitato di presidenza di Federchimica e da questo doppio osservatorio dipinge, con il 'Sole 24 ore', un quadro con pennellate ancora in chiaroscuro.

Per Lamberti "la ripartenza è da mettere in relazione alla grossa incertezza che aleggia sul mercato. La clientela non ha modificato le proprie modalità di acquisto che rimangono ancora legate a ordinativi di lotti piccoli e quindi magari con cadenza molto frequente. Questa strategia -continua l'imprenditore- è da mettere in relazione con l' incertezza che riguarda i settori clienti, così come al problema della liquidità che interessa molte aziende. Sono queste le ragioni per cui, pur essendoci segnali positivi, non possiamo parlare di ripresa vera e propria e di ritorno ai livelli pre-crisi".

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