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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

13 maggio 2014 | 09.38
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Roma, 13 mag. (Labitalia) - "Al di là dell'entità della somma, si tratterebbe di un passaggio culturale di portata storica, perché per la prima volta si individuerebbe l'impresa sociale come vincolo di sviluppo per il Paese e la sua economia". Così, in un'intervista a 'Avvenire', S tefano Granata, presidente di Cgm, la più grande rete italiana di imprese sociali e realtà non profit, riferendosi al piano da 1,5 miliardi che il governo è pronto a destinare al sociale. "Se si istituisce un fondo - avverte - l'impresa sociale deve avere gambe e braccia per potersi muovere. Altrimenti è tutto inutile. Servono capacità attuative e va garantito l'accesso alla governance dei nuovi soggetti. La normativa in questione prevede pure la possibilità di remunerare il capitale - in misura limitata e non speculativa - per attirare nuovi investitori. Questo aspetto non va sottovalutato".

"Come Autorità ce ne stavamo già occupando, effettuando monitoraggi. C' era una evidente anomalia, chiamiamola così, con Infrastrutture Lombarde, una società privata che gestiva la stragrande maggioranza degli appalti pubblici. Mi stupisco dello stupore per quel che è accaduto. A metterla giù leggera: non mi sembra del tutto inatteso". Così, in un colloquio con 'Il Corriere della Sera', Raffaele Cantone alla guida dell'Autorità contro la corruzione. "Il primo punto riguarda il pregresso - avverte - a mio avviso è necessario rivalutare con attenzione tutti gli appalti già assegnati, da Infrastrutture Lombarde e non solo. Quelli che riveleranno irregolarità di qualunque genere dovrebbero essere revocati o almeno discussi nuovamente. Il secondo punto è la prevenzione, a cominciare dalla Città della Salute".

"Le elezioni europee sono imminenti e tra poco più di un mese inizia il semestre di presidenza italiana del Consiglio europeo. Sono due appuntamenti che segneranno i 5 anni di durata delle istituzioni europee le cui cariche vengono rinnovate. L'Italia dovrebbe fare delle proposte forti per lasciare un segno politico ed economico di coraggio della sua presidenza". Lo scrive su 'Il Sole 24 Ore', l'economista Alberto Quadrio Curzio. "L'Italia dovrebbe proporre adesso - suggerisce - una revisione per chiarire (almeno) molte ambiguità del Trattato di Lisbona e per rilanciare la 'Carta dei diritti fondamentali' della Ue, varata nel 2000 quando Prodi era presidente della Commissione, che non è stata poi adeguatamente valorizzata per rafforzare l'identità europea. Poiché il Trattato di Lisbona, in vigore dal 1° dicembre 2009, prevede anche la Convenzione per avviare le procedure di modifica dei Trattati, è giunto il momento di usarla almeno per rafforzare valori e principi su cui è stata fondata l'Europa, tra i quali spiccano la solidarietà per lo sviluppo fatto di crescita e occupazione".

"Per UniCredit è il trimestre della svolta, per la prima volta dal 2007 in Italia e dal 2008 a livello di gruppo i crediti deteriorati sono diminuiti invece che aumentati. Abbiamo altri segnali di inversione di tendenza dall'economia reale, come la forte crescita dei mutui e la ripresa della domanda di credito a medio-lungo termine da parte delle imprese". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', l'amministratore delegato di UniCredit Federico Ghizzoni. "La domanda di credito sta riprendendo - fa notare - almeno per UniCredit, se guardiamo alla somma di crediti a breve e medio lungo termine alle imprese, nell'ultimo trimestre per la prima volta da anni il nuovo credito erogato ha superato lo scaduto. Ma è davvero presto per poter parlare di un trend definito".

"Siamo favorevoli a ogni intervento che riduca i costi pubblici improduttivi e che vada in direzione dei cittadini e delle aziende". A dirlo, si legge su 'Italia Oggi', la presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone. "Ma bisogna stare attenti - avverte - a non scivolare su provvedimenti che mettono a repentaglio la necessaria garanzia che bisogna dare a chi opera sul mercato. Le camere di commercio, così come gli ordini professionali, tutelano la fede pubblica e sono garanti nei confronti dei cittadini. Pensare a un intervento di snellimento delle procedure è certamente utile e necessario, ma senza andare oltre".

"Non abbiamo bisogno di faccendieri di nessun tipo per sviluppare le nostre attività. Greganti non so nemmeno chi sia, ma di certo non ha titolo per parlare della cooperazione". Così, in un'intervista a 'La Repubblica', il neo presidente di Legacoop Mauro Lusetti. "Siamo molto di più sotto l'occhio dei riflettori - spiega - anche per effetto della nomina a ministro del nostro ex presidente. Ma proprio per questa maggiore visibilità dobbiamo riaffermare i nostri valori. Nessuno può metterli in discussione".

"Il presidente Renzi faccia come noi: introduca un reddito minimo di garanzia contro la povertà. L'Italia non può, essere insieme alla Grecia, il solo Paese europeo a non avere un istituto di questo tipo". A dirlo, in un'intervista a 'La Repubblica', Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma di Trento dove dal 2009 esiste un reddito di garanzia per ridurre le aree del disagio sociale. "L'assegno per quattro mesi e può essere rinnovato -spiega- per non più di tre volte in due anni. Ma c'è un vincolo importante: chi riceve l'integrazione al reddito è obbligato ad accettare qualunque offerta di lavoro. Perché l'obiettivo è quello di evitare che una situazione di povertà possa aggravarsi e non quello di erogare un assegno vita natural durante. Se non si interviene in tempo nelle situazione di disagio, queste rischiano poi di degenerare. E alla fine sono processi che costano di più, proprio in termini finanziari, alla comunità".

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