cerca CERCA
Sabato 20 Aprile 2024
Aggiornato: 00:03
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

22 febbraio 2017 | 10.32
LETTURA: 5 minuti

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Al centro dei giornali in edicola oggi la protesta dei taxi e la situazione del Pd.

In un'intervista ad 'Avvenire', il viceministro dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova, afferma: "Intanto il governo Renzi non ha fatto nessun intervento per ampliare l’uso dei buoni lavoro, mentre abbiamo inserito la tracciabilità. Ora, sulla base del dati del monitoraggio e non per disinnescare il referendum, dovremmo valutare se c’è un uso improprio che va fermato. Ma senza approcci ideologici. L’obiettivo è tornare allo spirito originario dei voucher per far emergere dal nero il lavoro occasionale e accessorio".

Intervistato dalla 'Stampa', Matteo Orfini, presidente del Pd, fissa un’agenda di governo per i prossimi mesi: stop alle privatizzazioni, legge per 'correggere' i voucher, ius soli, commissione d’inchiesta sulle banche. "Prima di tutto, dobbiamo fare - avverte - una discussione seria sull’economia. Purtroppo siamo tutti più vecchi e gli anni ’90 sono finiti: riproporre oggi come soluzione a un debito pubblico di oltre 2000 miliardi le privatizzazioni è sbagliato. Abbiamo piuttosto bisogno di rilanciare la funzione delle grandi imprese pubbliche e di capire come usare meglio in questo senso anche Cassa depositi e prestiti. Su questo dobbiamo discutere prima di procedere".

A 'Italia Oggi', Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro del governo Prodi, presidente della commissione Lavoro della Camera, tra gli esponenti di maggiore peso della sinistra interna, dice: "Il Jobs act non può essere considerato un totem come vorrebbe Renzi, può essere profondamente cambiato dal momento che ha dimostrato di non funzionare come era nelle previsioni. Sarà una delle sfide congressuali".

Al 'Corriere della sera', Guglielmo Epifani, ex segretario Cgil ed ex segretario del Pd, assicura che i rapporti con la Cgil sono "di grande rispetto, verso tutto il sindacato".

In un editoriale sul 'Corriere della sera', gli economisti Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, scrivono: "Che cosa sia 'di sinistra' o 'di destra' nel mondo di oggi è assai meno chiaro di quanto lo fosse qualche decennio fa, prima dello Stato sociale, della regolamentazione, della globalizzazione. È un vero peccato che di tutto si parli nel Pd tranne che di questo: che cosa significhi oggi proteggere i poveri e gli svantaggiati".

Sulla protesta dei taxi, l''Unità' intervista il senatore Pd Roberto Cociancich, membro della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama e cofirmatario dell’emendamento contro cui insorgono i tassisti: "L’emendamento non parla in nessun punto di Uber. Certo, Uber è un’iniziativa a cui oggi ricorrono molti italiani, anche perché consente loro una integrazione dei guadagni. È un fenomeno non regolamentato, mentre io credo che debba esserlo, sempre nell’interesse della collettività: dovremo capire che caratteristiche ha, cosa offre. Il fatto che le norme non lo prevedano infatti non ne cancella l’esistenza, solo lo affida a un utilizzo 'selvaggio', clandestino, e questo per me è molto negativo".

Sull'argomento il 'Manifesto' interpella Tiziana Terranova, docente di Sociologia dei processi culturali all'Università Orientale di Napoli: "Hanno capito che dietro Uber c'è un modello di governo della vita che, in un modo o nell'altro, vuole diventare egemonico: quello della gestione logistica del lavoro, attraverso le piattaforme digitali".

In materia di istruzione, con il 'Tempo' Gabriele Toccafondi, sottosegretario al Miur, parla della vicenda dell'Unar: "Per chiudere la vicenda denunciata da Le Iene l'Unar dovrebbe tornare a svolgere il compito per cui era nato nel 2003". E aggiunge: "Il programma dell'Unar era chiaro: doveva visionare le realtà, raccogliere le denunce e presentare una documentazione annuale al Parlamento sullo stato delle varie discriminazioni nel Paese".

Sul fronte europeo, 'Repubblica' intervista Dimitris Tzanakopoulos, ministro di Stato e portavoce del governo ellenico: "Il nostro governo si è impegnato a fare le riforme strutturali che servono per rilanciare l’economia del paese. Ma lo faremo, d’accordo con le istituzioni, con un piano di interventi fiscalmente neutro. Per ogni eventuale taglio, ci sarà un alleggerimento della pressione sulle tasse o nuove risorse per interventi sociali".

Sul fronte bancario, il 'Corriere della sera' intervista Flavio Valeri, chief country officer di Deutsche Bank in Italia e presidente e consigliere delegato di Deutsche Bank spa: "Il mercato sta cambiando a grande velocità e in particolare tre forze stanno determinando il cambiamento: l’arrivo delle Fintech con nuovi modelli di business, il basso livello dei tassi che comprime la redditività e una nuova cornice regolamentare che impone scelte di modelli di business e di allocazione del capitale".

Con il 'Sole 24 ore', Salvatore Rebecchini, presidente Simest, parla delle opportunità in Cina: "Attualmente su 236 aziende in portafoglio circa 50 sono localizzate in Cina, seconda è il Brasile con 27. Le prospettive sono più che buone, con il Polo dell’export Simest amplia la capacità di commercializzare le sue proposte, Sace condivide la rete di marketing (circa sessanta addetti contro sei) ma può fare un salto di qualità grazie all’expertise Simest, capace di trattamenti su misura che inevitabilmente innalzeranno il livello degli interventi Sace".

Al 'Corriere della sera', Franco Moscetti, amministratore delegato del gruppo Sole 24 Ore, parla del piano di rilancio: "Prima certezza: l’aumento di capitale è necessario. Seconda: sarà fatto senza indugio. L’ammontare verrà definito al termine degli impairment test. Per quanto riguarda i tempi, l’assemblea degli azionisti del 28 aprile ne darà la dimensione precisa".

In tema di telelavoro, 'Repubblica' intervista Alfio Cascioli, psicologo del lavoro e docente Luiss: "Da un punto di vista psicologico è molto importante dividere la propria giornata in luoghi diversi, e vivendola anche con persone diverse. Certo, dipende anche molto dalla qualità dei rapporti. Ma lavorando in casa si rinuncia alla socialità con i colleghi. Insomma, se il lavoro da casa è un fenomeno limitato un motivo ci sarà, no?".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza