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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

24 luglio 2017 | 10.39
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Con un' iniziativa del Pd, il governo dovrebbe concentrare molto gli obiettivi da conseguire e a mio parere dovrebbero essere due: introdurre una norma, su cui mi pare si registri largo consenso anche oltre la maggioranza, per una riduzione strutturale e contributiva sul lavoro dei giovani, che renda permanente la decontribuzione fatta nel 2015. Dimezzare le tasse sul lavoro per due anni per i nuovi assunti, per le imprese che prendono un ragazzo a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato. Dopo due anni, dovrebbe restare in capo a quel lavoratore una riduzione fiscale, per dare un carattere strutturale che si allargherebbe a macchia d'olio negli anni in un processo di lunga durata di un ventennio". Così, in un'intervista a La Stampa, il viceministro all'Economia, Enrico Morando.

"Con l'avvento del nuovo modo di lavorare sempre più informatizzato, si può fare meglio. Gli italiani eccellono in creatività, capacità di ricerca e innovazione. Con la possibilità di lavorare da remoto, a migliaia di chilometri di distanza dagli stabilimenti dove materialmente si producono i pezzi, le eccellenze italiane nel settore industriale possono diventare ancora più competitive". Così, in un'intervista a Affari & Finanza, Alberto Bombassei, numero uno della Brembo.

"La Cina è un mercato molto grande e le condizioni possono variare notevolmente da provincia a provincia e città a città. Il coordinamento tra livelli di Governo è necessario per garantire che le riforme promesse sulla carta diventino effettive. Questo è uno dei motivi per cui abbiamo sette chapters e nove uffici in tutta la Cina: la nostra advocacy locale aiuta a spiegare ai funzionari perché l'apertura è in realtà nel loro stesso interesse". Così, in un'intervista a Il Sole 24 Ore, Mats Harborn, presidente della Camera di commercio di Pechino.

"Solo un soggetto qualificato può rispondere con qualità alla richiesta di una prestazione professionale da parte dell'utente. Da anni la nostra associazione si batte contro il fenomeno del reale ed effettivo abusivismo professionale rappresentato da soggetti non qualificati professionalmente, molto spesso sconosciuti all'anagrafe tributaria, se non addirittura dopolavoristi. È indubbio che soggetti di questo tipo squalificano il mercato del lavoro professionale, cagionando spesso danni economici all'ignara utenza". Così, in un'intervista a Affari & Finanza, Roberto Falcone presidente della Lapet, associazione nazionale tributaristi.

"Ama ha annunciato che fra un mese ci darà un quadro più preciso di quanti hanno pagato e di quanti invece hanno pianificato di farlo nel futuro prossimo, anche attraverso una rateizzazione degli arretrati, in modo da poter fare un punto su come stanno procedendo i pagamenti. Direi comunque che per adesso abbiamo avuto buoni riscontri da parte degli enti interessati". Così, in un'intervista a Il Tempo, l'assessore all'Ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari.

"Dobbiamo assolutamente tenere il passo dell'avanzamento tecnologico, altrimenti verremo distrutti dalla concorrenza. Parlo per noi come azienda, e del nostro sistema Paese. Che è in ritardo, ma purché non si perda tempo perfettamente colmabile. Anche perché c'è in giro una bella voglia di innovare, di intraprendere, di mettersi in gioco. Al nostro incontro della settimana scorsa abbiamo invitato diversi giovani startupper tutti brillanti, tutti innovativi, piedi di idee e di entusiasmo. Occorre che il sistema bancario dia loro maggior fiducia". Così, in un'intervista a La Repubblica, Enzo Benigni, presidente di Elettronica.

"Per quanto mi riguarda trovo che avere stranieri in questa squadra di vigilanza faccia bene alle nostre banche. Il confronto con mentalità, culture e approcci diversi arricchisce. È un passaggio verso la modernizzazione e uno choc culturale positivo. L'abbiamo studiato prima che venisse introdotto e ho organizzato il consiglio di sorveglianza in funzione dei suoi vari passaggi: la gestione, i risultati, il modello di business e le strategie, la corporate governance, la remunerazione, le gestione del rischio e dei controlli, i sistemi informativi e i piani di risanamento. Abbiamo cercato di organizzare i lavori in funzione di questo meccanismo, mi pare pensato bene. Aiuta a ragionare". Così, in un'intervista a l'Economia della Corriere della Sera, Andrea Moltrasio, presidente del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca.

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