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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

03 marzo 2016 | 10.34
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"L’attuale attacco di volatilità economica della Cina probabilmente persisterà, anche se una maggiore trasparenza potrebbe fare molto per alleviarla. Aggiungiamo l’uso intelligente delle risorse statali, insieme con riforme strutturali, e la Cina dovrebbe essere in grado di realizzare una crescita a lungo termine moderata ancora sostenibile". Così, in un intervento su 'Il Sole 24 ore', gli economisti Michael Spence e Fred Hu.

Per gli economisti "l'assenza di disciplina del credito è particolarmente problematica quando si combina con la politica monetaria fortemente accomodante, perché può mantenere aziende zombie artificialmente a galla. Per risolvere questo problema, i leader cinesi devono separare il bilancio dello Stato dal sistema di allocazione del credito; ma non vi è alcuna chiara tabella di marcia per farlo".

"Se riusciremo a spendere con efficacia e puntualità i fondi strutturali aiutando le piccole imprese del nostro territorio a fare sistema, a entrare in una rete di relazioni di più estesa e complessa, allora tutto l’apparato industriale pugliese potrà compiere l’auspicato salto di qualità, uno scatto in avanti che potrà trasformare la Puglia in una terra realmente innovativa". Così, intervistato dal 'Sole 24 ore', il presidente di Confindustria Bari Bat, Domenico De Bartolomeo, sullo sviluppo del territorio pugliese.

Per De Bartolomeo, "ecco perché la giornata dell’innovazione in programma domani a Bari è importantissima: ci aiuterà a far passare questi messaggi, a convincere le istituzioni della bontà del modello distrettuale pugliese e della necessità di allargare questa esperienza alle Pmi del nostro territorio". 

"E' necessario ripetere che non essendo retroattivo il testo normativo di cui stiamo parlando non potrà impattare in alcun modo sulle sofferenze bancarie esistenti. Quest’ultime sono costituite per i tre quarti di prestiti alle imprese, mentre il restante 25% riguarda le famiglie, dove la maggior parte è costituita da mutui, ma c’è pure il credito al consumo". Così, intervistato da 'L'Unità', Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione bancaria italiana (Abi) sul provvedimento sui mutui del governo.

Per Patuelli "oltre a tutte le altre considerazioni, secondo lei le banche avrebbero interesse ad 'accanirsi' sugli immobili dei propri clienti per immettere sul mercato della casa altre unità immobiliari, con la conseguenza di fare calare ulteriormente il loro valore? Assolutamente no".

"Vincenzo Boccia, ex presidente della piccola industria". E' lui, per Edoardo Garrone, numero uno di Erg, intervistato da 'La Stampa', il candidato ideale per la presidenza di Confindustria.

"Il salernitano Boccia -continua Garrone- è trasversale. Ha consensi diffusi dalla Valle d'Aosta alla Sicilia. Gli altri hanno consensi per blocchi d'interesse. Lui non lavora per le piccole, le medie o le grandi aziende. Sa operare -conclude- per tutti, non per alcuni. Ha una visione completa di politica industriale".

"Ci sono i margini per raggiungere una soluzione largamente condivisa su un testo che, nel suo impianto, è stato apprezzato da tutti i soggetti coinvolti: da Federcasse alla Banca d’Italia, passando per il Tesoro". Così, intervistato da 'Avvenire' Maurizio Bernardo, presidente della commissione Finanze della Camera, sul decreto banche che contiene la riforma delle Bcc.

"Vanno sottolineati, inoltre -continua Bernardo- due aspetti. Il primo è che si tratta di una misura nata da un’autoriforma del credito cooperativo e arrivata dopo un confronto positivo durato oltre un anno. L’altro elemento da non sottovalutare è che il riassetto delle Bcc è un ultimo tassello per completare un processo più ampio, iniziato con la riforma delle Popolari, ed in linea con quanto richiesto dall’Europa all’Italia".

"Il costo del lavoro stabile deve essere più basso del costo del lavoro a termine e flessibile. Siamo partiti nel 2015 da tre anni di bonus. Nella legge di Stabilità 2016 siamo scesi a due (2016 e 2017). È ragionevole pensare che dal prossimo anno il bonus diminuirà a un anno, e quindi fino al termine del 2017. Alla fine del terzo anno, tutti quelli che hanno ricevuto un bonus lo concluderanno nello stesso momento". Così, intervistato da 'Qn', il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sulla decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato.

Secondo Poletti "per il 2018 dovremo individuare con quali forme potremo produrre lo stesso risultato e cioè far sì che il costo del lavoro stabile sia strutturalmente più basso di quello precario".

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