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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

30 dicembre 2014 | 09.39
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Padoan: "In arrivo un pacchetto per gli investimenti che definiamo 'Investment compact'".

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Ci eravamo impegnati sul modello flexicurity della Danimarca e invece ho l' impressione che, non avendo i soldi, stiamo veleggiando verso il Portogallo e la Grecia. Sollevare il tema dell'articolo 18 è stato pretestuoso e non produrrà più occupazione. Si concede agli imprenditori maggiore libertà di licenziare anche senza giusta causa provocando maggiore debolezza del lavoratore e, di conseguenza, progressivo abbassamento retributivo". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', Miguel Gotor, senatore bersaniano.

"In arrivo un pacchetto per gli investimenti che definiamo 'Investment compact'. Misure fiscali a sostegno delle piccole e medie imprese, in particolare quelle innovative, anche attraverso un rifinanziamento del Fondo di garanzia. Misure di finanza per la crescita, per consentire anche a intermediari non bancari, come le assicurazioni, di aumentare la possibilità di fornire direttamente credito alle imprese. Misure per l'attrazione degli investimenti dall'estero superando il cosiddetto rischio regolatorio, evitando cioè che un'impresa che si insedi in Italia subisca imprevisti cambi delle regole fiscali e amministrative. Misure a sostegno delle attività culturali per favorire gli investimenti privati nel settore". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', Pier Carlo Padoan, ministro dell' Economia.

"Tutti i Paesi europei -ammette- dovranno fornire un aggiornamento dei dati. Noi chiariremo il contenuto di alcune misure alla luce della versione definitiva della legge di Stabilità e affronteremo il tema del calcolo del Prodotto interno potenziale per dimostrare che esso è maggiore di quanto stimato dalla commissione, il che farà diminuire il nostro squilibrio strutturale di bilancio. Tutto ciò, ritengo, eviterà l' apertura di una procedura d'infrazione".

"Ci saranno le elezioni anticipate in Grecia, ma non ci saranno ancora turbative per l'Eurozona. Penso che la razionalità alla fine preverrà anche se noi oggi, non sappiamo il risultato delle prossime elezioni politiche". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', il ministro delle Finanze greco, Gikas Hardouvelis.

"Sul fronte degli eventi e della nostra presenza all'esterno, il 2015 sarà un anno ancor più ricco di avvenimenti. Riconfermeremo il nostro festival del lavoro, diventato l'appuntamento della categoria con la politica, il mondo delle imprese, delle Istituzioni, delle associazioni sindacali, ma anche con i cittadini che vogliono venire a trovarci in tre giorni di lavoro, sempre densi di appuntamenti. L'edizione 2015 sarà ancor più ricca e calata nei temi del disagio sociale e delle esigenze del mercato del lavoro. Il nuovo anno si aprirà all'insegna di un'ennesima riforma in materia di lavoro, che speriamo possa dare frutti importanti". Così, in un'intervista a 'Italia Oggi', Marina Calderone presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro e del Cup.

"I posti di lavoro non si creano per decreto -sostiene- le regole da sole non possono creare un'inversione di tendenza laddove non ci sono gli aiuti per le imprese. Però, noi tecnici avremo molto da fare per mettere a sistema tutti i decreti che arriveranno per attuare il Jobs Act, una legge di principi da trasformare in atti normativi che possano cambiare il volto del lavoro in Italia. E' importante invece che i giovani abbiano pari opportunità e pari condizioni di lavoro, che potranno esserci solo facendo riassumere allo Stato una parte delle competenze in materia di lavoro".

"La Consulta potrebbe intervenire sul Jobs Act, ci sono rischi di costituzionalità e l'estensione ai licenziamenti collettivi è un eccesso di delega da parte del governo". Così, in un'intervista a 'La Repubblicaì Gianni Cuperlo, leader della sinistra dem, lancia una nuova offensiva sulla riforma del lavoro. "A me interessa se vincono o perdono i lavoratori -fa notare- potrei dire che ero stato facile profeta segnalando le scarse risorse sulle politiche attive o i rischi di costituzionalità per norme che creano nuove diseguaglianze anche dentro lo stesso luogo di lavoro. Fatico a scorgere in questo un traguardo di modernità. Ma la battaglia non è persa".

"Ascoltiamo quello che ci dicono i greci e cambiamo le nostre politiche prima che i partiti estremisti antieuropei arrivino al potere". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', l'economista Jean-Paul Fitoussi. "Il piano Junker è una presa in giro -spiega- è un bla bla. Quando c'è un incendio, non si può pensare di spegnerlo con un annaffiatoio. Il piano Junker è talmente insignificante rispetto al Pil dell'Eurozona che solo per un miracolo potrà avere qualche conseguenza effettiva. L'Eurozona si salva oggi non per merito suo, ma grazie a fattori esterni: la ripresa americana e la diminuzione del prezzo del petrolio".

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