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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

29 luglio 2014 | 10.13
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I commenti al dl 'Sblocca-Italia', i licenziamenti alla Coca Cola, l'uso decisivo delle tecnologie nella ripresa economica oggi sui giornali.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Che in Italia il precariato sia molto aumentato non è una novità per nessuno. È anche cosa nota che in Italia il precariato sia particolarmente ingiusto, perché la normativa sul lavoro ha creato un «apartheid» - secondo la definizione di Pietro Ichino - tra precari «cronici» (partite Iva, contratti a progetto), soprattutto giovani e donne, e lavoratori garantiti come in nessun altro Paese al mondo - lavoratori maschi di età media che lavorano in fabbriche che si stanno chiudendo in tutti i Paesi sviluppati e nel settore pubblico". Lo scrive sul 'Corriere della Sera' Roger Abranevel. "Eppure esiste anche un' altra faccia del precariato: per 100 persone che perdono il lavoro ce ne sono 98 che il lavoro lo trovano. Come è possibile? Per capirlo basta analizzare le statistiche dei nuovi contratti di lavoro, per esempio quelle del 2012, quando sono state registrate ben 10 milioni di nuove assunzioni. Molte hanno brevissima durata, 3 milioni sono sotto il mese, ma ce ne sono almeno 2 milioni che durano più di un anno, un numero pari a quello dei lavoratori a tempo indeterminato. In media le persone che trovano lavoro ne trovano due all' anno, e quindi i 10 milioni di assunzioni corrispondono a 5 milioni di persone che cambiano due lavori all'anno".

"Le semplificazioni sono importanti, vanno legate però alle priorità che uno si dà. Se favoriscono il risparmio energetico e le riqualificazioni edilizie, va benissimo. Per le nuove costruzioni, mi sembra problematico". Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente e Territorio della Camera, lo dice a 'La Repubblica'. "Se c'è qualcosa che andrebbe agevolato in Italia sono le demolizioni delle costruzioni abusive. Renzi si è sempre vantato di aver fatto un piano regolatore a volumi zero a Firenze, il migliore in Italia dal punto di vista energetico. Dovrebbe fare lo stesso con lo "Sblocca-Italia"", spiega.

"Noi avevamo chiesto 70 miliardi, il governo ne ha stanziati 43, però ci piace che sia stata condivisa la necessità di un piano Marshall per l' edilizia". Il presidente dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Paolo Buzzetti, guarda con molto favore allo "Sblocca-Italia". E dice a 'La Repubblica': "L'impostazione della bozza ci vede molto d'accordo: sono previste maggiori risorse per scuole, dissesto del territorio, aree metropolitane, grandi infrastrutture da completare, però ci vorrebbe maggiore attenzione alla manutenzione. Si vuole destinare una quota fissa del Pil, lo 0,3%, alle grandi opere? Bene, la stessa quota deve essere destinata alla manutenzione, che ha sofferto moltissimo in questi anni di crisi".

"Caro Premier, il Parlamento non è la Leopolda, dove si danno 5 minuti a ciascuno per parlare e poi si fa quel che si è già deciso". Il presidente del Movimento cristiano lavoratori Carlo Costalli con 'L'Avvenire' invita Matteo Renzi a trovare "un punto di equilibrio tra velocità e ponderatezza". E soprattutto "a tenere ben fisse le vere priorità: il lavoro, anzitutto. E poi fisco e sviluppo". "Sono d'accordo -aggiunge Costalli- con il cambiamento istituzionale impostato dal presidente del Consiglio. Credo davvero che possa dare una spinta propulsiva al Paese e Renzi ha fatto benissimo a portarlo all' esame del Parlamento. Proprio per questo però se fossi in lui non mi impiccherei a una formula, non mi impantanerei in questa discussione infinita ad esempio sull'elettività dei senatori. Ferme restando la fine del bicameralismo perfetto, la riduzione a 100 dei membri di Palazzo madama se li votassimo assieme ai deputati, 2 o 3 per Regione, non vedo che problema ci sarebbe".

"Zero possibilità di vincere senza un uso decisivo delle tecnologie", dice al 'Sole 24 Ore' Charles-Edouard Bouée, 45 anni, nuovo Ceo di Roland Berger Strategy Consultants, una delle maggiori società di consulenza del mondo: 2.700 dipendenti, 51 uffici in 36 paesi, sede centrale a Monaco. "Senza digitalizzazione, robot, big data, automazione spinta, si fa la fine di Nokia o Kodak, ex aziende leader che hanno perso in breve tempo la sfida globale", spiega il nuovo amministratore delegato. "Guardiamo al contrario ai nuovi casi di studio di cui tutti parlano: Uber, il servizio alternativo ai taxi è basato su una semplice applicazione tecnologica, oppure basta soffermarsi sulla trasformazione intelligente delle abitazioni e dei mezzi di trasporto. Il dominio della tecnologia sarà assoluto e al servizio dell'uomo e della società".

Gian Carlo Sangalli, aretino di nascita ma bolognese d'adozione, è in una posizione singolare: è al Senato col Pd, ma è contrario all'abolizione delle Camere di Commercio. "Io e altri -dice a Italia Oggi- vorremmo solo aprire una discussione perché si avvii una riforma profonda del settore, correggendo le storture, senza disperdere il patrimonio di questi anni e possibilmente migliorando il sistema. E poi mi lasci dire una cosa. Renzi fa bene a fare quello che fa. A minacciare di usare la mano pesante con alcune amministrazioni, incluse le Cciaa, se questo serve a ridurre i costi e ad aumentare l' efficienza. Qui occorre una pesante revisione".

Coca Cola avvia "una procedura di licenziamento collettivo per 249 dipendenti, che si somma agli esuberi derivanti dall'annunciata chiusura della struttura di Campogalliano, in provincia di Modena", riporta 'L'Unità'. "In questo modo sono più di 300 i dipendenti tagliati in Italia", comunicano la Fai-Cisl, la Flai-Cgil e la Uila-Uil. "Erano tanti ieri mattina a Gela a manifestare per il lavoro. Quello da difendere, i 3500 posti del petrolchimico messi a repentaglio dal dietrofront dell' Eni sul piano di investimenti da 700 milioni promesso un anno fa. E quello da creare, se possibile, in un'area in cui la disoccupazione tocca il 30% e un giovane su due non svolge alcuna attività. Tutta la città e molti paesi della zona con i sindaci, i gonfaloni, gli studenti, i commercianti, le altre categorie produttive, fino al vescovo, hanno sfilato per le vie della località nissena. In mezzo alle bandiere sindacali si è vista quella dei marinai", spiega il quotidiano.

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