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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

11 gennaio 2017 | 11.05
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Ai tempi d'oro dell'Iri, l'Alitalia era la punta di diamante della presenza dello Stato in economia. La vetrina nella quale specchiarsi. Il mercato del trasporto aereo era appannaggio quasi esclusivo delle compagnie di bandiera, regolato dai rapporti tra Stati. Il suo presidente, tra il '78 e l' 88, era Umberto Nordio. Espressione massima del boiardo di Stato: temuto, corteggiato, invidiato". Lo scrive Ferruccio De Bortoli sul Corriere della Sera. "La compagnia è stata privatizzata, salvata più volte, rimpicciolita, eppure è ancora sull' orlo del precipizio. La girandola di azionisti è stata vorticosa" e ora dice De Bortoli "i numeri sono impietosi: la società ha una perdita operativa, non considerando le partite straordinarie, di 500 milioni l' anno, accumulata nel periodo più favorevole per il prezzo del petrolio, prima voce di costo. S i riparla nuova mente di esuberi: almeno 1.500. Secondo altre fonti molti di più".

"Oggi la Corte Costituzionale è chiamata ancora una volta ad esprimersi su quesiti di portata fondamentale sul piano economico e sociale. Non è la prima volta in questi anni. Ma questa volta la posta in gioco è ancora più alta". Lo scrive sul Sole 24 Ore l'economista Carlo Dell'Aringa. "I referendum propongono il ritorno al passato, che non è quello prossimo, ma quello remoto. Addirittura al tempo precedente lo Statuto dei lavoratori che è del 1970, laddove si propone di estendere l' applicazione della "reintegra" (sul posto di lavoro) del lavoratore licenziato in modo illegittimo, nelle imprese sopra i 5 addetti. Se passasse una ipotesi del genere il famoso "nanismo" delle imprese italiane che spesso viene indicato come una delle cause della scarsa crescita della produttività e del lento processo di innovazione, sarebbe ulteriormente incentivato. Le imprese non tenderebbero a rimanere sotto i 15 dipendenti come hanno cercato di fare fino a poco tempo fa, ma addirittura sotto i 5 dipendenti, per evitare il pericolo potenziale della "reintegra"".

Giuseppe Laterza, editore, dice al Fatto Quotidiano: "Oggi la politica è spesso ridotta a mera comunicazione, oppure a competenza. Se è così, il massimo che si può sperare è di ritrovarsi con un sindaco iperbolico come Luigi De Magistris o 'pragmatico' come Giuseppe Sala. Ma la buona politica deve essere sempre intenzione fortissima con una visione del mondo. I tecnici sono utili ma non sufficienti: in politica non basta riparare il rubinetto come fa un bravo idraulico, bisogna definire i propri valori di riferimento".

Una carriera culminata con l' arresto dei fratelli Occhionero, che per anni sono riusciti a spiare l' intero sistema politico italiano. Per Roberto Di Legami, ieri sarebbe dovuta essere una giornata di gloria: è stata la Polizia Postale, da lui diretta fino al tardo pomeriggio, a portare avanti l' operazione Eye Pyramid. Invece, non ha avuto nemmeno il tempo di festeggiare: alle 20,30, è stato rimosso dall'incarico. "Non so che dire, questa è una sorpresa", dice al Messaggero. A quanto sembra, il problema starebbe a monte: Di Legami non avrebbe informato il capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, dell'indagine. Ai fratelli Occhionero, dice Di legami si è arrivati "quasi per caso. Circa un anno fa, al centro nazionale anti crimine informatico della Postale è arrivata una segnalazione da parte di un amministratore di un' infrastruttura critica. Un dirigente dell'Enav aveva ricevuto una mail stana, con un mittente sospetto: era stato contattato da un fantomatico studio legale che non conosceva. È poi emerso che la comunicazione conteneva un malware, riconducibile agli Occhionero". Si parla di almeno 20mila vittime: sono state tutte quante avvisate? "No, abbiamo dovuto rispettare la segretezza delle indagini. Ora però si provvederà a informare i soggetti a rischio".

Marco Carrai, esperto di cyber security dice a La Stampa: "La tecnologia della comunicazione ha fatto balzi fenomenali, mentre quella della sicurezza non ne ha fatti altrettanti. Purtroppo spesso si ragiona come se si trattasse di proteggere i vecchi Pc di vent' anni fa. Ma allora non esisteva l' interconnessione attuale. Non avevamo wifi, bluetooth, nfc, alta connettività, "cloud" e tutti quei sistemi di trasmissione di dati dove è più facile infiltrarsi. Per non dire dei "cloud", dove si accede con una semplice password che noi magari consideriamo il Santo Graal della segretezza e invece ci vuole poco o nulla a carpirla con metodi non ortodossi. Il fatto grave è che i comportamenti sociali non si siano adeguati all' aspetto negativo dell' interconnessione".

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